Repubblicani-Le Pen, Ciotti: “Bisognava infrangere un tabù per salvare la Francia. E l’ho fatto”

18 Giu 2024 14:15 - di Sara De Vico

Nessun tradimento ma una “rivoluzione politica” per salvare la Francia dal crollo. Eric Ciotti, presidente dei Repubblicani (a rischio espulsione da parte del bureau del partito) rispedisce al mittente le accuse interne per l’alleanza elettorale con il Rassemblement national di Marine Le Pen.

Ciotti: nessun tradimento, è una rivoluzione politica

“Bisognava infrangere dei tabù, l’ho fatto e non lo rimpiango”, ha dichiarato su Rtl il deputato delle Alpi Marittime quando mancano due settimane al primo turno delle elezioni per rinnovare il Parlamento francese. Sciolto dal presidente Macron dopo la Caporetto delle europee. Ciotti rivendica con orgoglio l’accordo epocale tra i neogollisti e il partito di destra guidato da Jordan Bardella, saldamente al primo posto.

L’amicizia viene dopo l’interesse della Francia”

“D’altronde – spiega il presidente di Lr – l’amicizia viene dopo l’interesse generale del paese”. Nessun rimorso dunque per aver annunciato in televisione la decisione di unirsi al Rassemblement national. Un atto di ‘coraggio’ (come lo ha definito Bardella) che ha scatenato un putiferio nel partito che, insieme al malconcio Macron, gli contesta il tradimento diDe Gaulle. “Quello che mi importa è la sostanza”, insiste. “Ho trascorso ore in queste impotenti e sterili riunioni attorno al tavolo del Presidente del Senato, certamente piacevoli, ma da cui non è mai uscito nulla”, ha detto l’uomo che ora intende “rimettere a posto la Francia” al fianco dei Lepenisti.

Dobbiamo rimettere a posto la nazione

“La Francia sta per scomparire, la Francia sta crollando, bisogna rimetterla a posto. Gli uomini e le donne di buona volontà possono e devono unirsi per farlo”, ha detto ai suoi ex compagni di partito. “Ho offerto loro la mano e continuo a tenderla per il secondo turno”, ha aggiunto Ciotti, che ora si considera parte dei “repubblicani di destra”. Nessun tentennamento. “Ho scelto di fare questo passo. Lo accetto, sono stato eletto dagli attivisti e so di avere la fiducia degli attivisti per lanciare questa rivoluzione politica”.

L’esclusione dal partito è sospesa fino a ottobre

L’udienza di merito relativa all’esclusione di Eric Ciotti (decisa dai vertici e contestata dall’interessato) dal partito si svolgerà il 14 ottobre. Fino ad allora, come annunciato venerdì dal giudice in rito abbreviato, la sua esclusione è sospesa e potrà essere investito del nome di Les Républicains. Per nulla preoccupato dall’annuncio a orologeria dell’apertura di un indagine per “appropriazione indebita di fondi pubblici”, Ciotti parla di un'”evidente manipolazione politica”. “La mia serenità è totale”, ha assicurato in un comunicato. “Rassicuro i francesi, niente mi farà arrendere, nessuno potrà intimidirmi o mettermi la museruola. Ho la pelle dura e ho fiducia nella giustizia”.

Sondaggio, Marine Le Pen in testa al 33%

Vento in poppa per il Rassemblement national in vista delle elezioni legislative del 30 giugno e del 7 luglio. A due settimane dal voto, un sondaggio pubblicato dall’istituto Ifop fotografa il partito di Marine Le Pen al primo posto con il 33% delle intenzioni di voto, seguito dalla coalizione di sinistra del Nuovo Fronte Popolare (28%) e dall’alleanza centrista di Emmanuel Macron (18%). I sondaggi mostrano uno scenario incerto, con un riequilibrio dei tre blocchi emersi dalle elezioni del 2022, che potrebbe portare il presidente francese (il cui mandato scade nel 2027) a una complicata coabitazione con un governo di destra. Ipotesi realistica che innervosisce non poco l’Eliseo e la gauche, che in queste ore chiama a raccolta contro la “pericolosa deriva di destra alle porte”.

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