Per Schlein e Pd nessun pienone in vista: per la manifestazione del 2 giugno basta ripiegare su piazza Testaccio
Il Pd di Elly Schlein ridimensionato in numeri e proposte, rimpicciolisce anche i suoi spazi d’intervento. Significativo, allora, che per la manches finale della campagna elettorale in vista dell’agone europeo, la partita romana tra Pd e FdI si giochi su due piazze: quella centrale di Piazza del Popolo, oggi sold out per l’evento conclusivo di Fratelli d’Italia, e dove la premier Giorgia Meloni ha fatto il pienone risultato di una mobilitazione imponente. E quella di Testaccio, dove la segretaria dem ha dato appuntamento di chiusura della campagna elettorale per domani, 2 giugno.
Schlein e Pd ridimensionano le aspettative: domani manifestazione in piazza Testaccio
Una scelta che la dice lunga su aspettative e ambizioni del Pd, in affanno sulla spinta in avanti e sempre più incline semmai a guardarsi l’ombelico e alle sue spalle. Perché è lì, in Piazza Testaccio, che l’allora aspirante segretaria del Pd scelse di lanciare l’assalto finale al Nazareno pochi giorni prima che aprissero i gazebo delle primarie. È lì che Enrico Letta passò il testimone alla sua erede. Ed è lì, nel cuore del rione un tempo il più “rosso” di Roma, che il 2 giugno la segretaria del Pd – partito che ha stemperato e di molto scelte e colore e assottigliato di pari passo i numeri dei riscontri di piazza – tornerà a calcare il palco con la manifestazione del Pd pre-Europee, contro premierato e autonomia.
I dem lontani dall’appeal di piazza Santi Apostoli… e non solo
Sì, perché se è vero che Testaccio mantiene sempre la sua fede romanista, decisamente meno la sua proverbiale tradizione politico-popolare, essendo ormai uno dei quartieri della Ztl dem: letteralmente (e non solo per varchi e telecamere preposti ad ogni via d’accesso al rione)… Lontani dall’appeal di Piazza Santi Apostoli, luogo dell’anima della sinistra nella capitale dall’Ulivo in poi. E decisamente consapevoli dell’impossibilità di riempire spazi aperti come quelli di Piazza del Popolo sotto la terrazza del Pincio (che Giorgia Meloni ha gremito oggi, primo giugno), la nomenclatura del Pd e la galassia sempre più frastagliata e desertificata dei suoi fedelissimi si contano e fanno i conti con il loro elettorato.
Schelin ripiega su piazza Testaccio e su uno dei quartieri della Ztl
Di qui l’obbligatorietà della scelta di “ripiegare” su una soluzione più modesta e performante per ribadire il ruolo di opposizione al Governo Meloni, visto che, come rilevava nelle scorse ore anche Il Messaggero, «nei 4.200 metri scarsi intorno alla fontana delle anfore di Testaccio, i numeri si riducono parecchio: a spanne, ci si sta tutt’al più in 20-25mila».
Nemmeno loro si aspettano il pienone
Nemmeno loro, i leader e lo zoccolo duro del Pd, insomma, si aspettano il pienone. Convinti di doversi accontentare in partenza tutt’al più di un raduno radical chic in uno dei quartieri ormai lontani dal folclore nazional popolare dei tempi che furono. E di riuscire ad accomodarsi nella piazza Testaccio, epicentro e simbolo di un quartiere ormai più famoso per la provata fede calcistica che per la politica. Un rione intaccato semmai dal tarlo del mainstream e più che piazza della gente, salotto dell’intellighenzia frequentato da attori e cinefili, a cui giovani militanti e fedelissimi d’antan hanno voltato le spalle.
E proprio lì, dove una volta la piazza accoglieva sindacalisti e membri del Pci, oggi si danno tutt’al più appuntamento per l’aperitivo attori di grido alla Favino e Mastandrea, che nel quartiere – non per niente gemellato con il newyorkese Greenwich Village – abitano e che lo vivono. Ma quanti di loro domani faranno un salto in piazza dalla Schlein?