Migranti, l’inchiesta della Procura di Napoli che conferma i sospetti di Meloni: 20 indagati e 80 casi nel mirino

7 Giu 2024 15:31 - di Gigliola Bardi
migranti procura napoli

L’allarme lanciato dal premier Giorgia Meloni sulle infiltrazioni criminali nel meccanismo per gli ingressi legali di migranti in particolare in Campania trova un riscontro nelle indagini della Procura di Napoli, che avrebbe messo nel mirino circa 80 casi e già indagato una ventina di persone.

L’inchiesta della Procura di Napoli sugli ingressi illegali di migranti

Le indiscrezioni sull’inchiesta sono riferite tanto dal Mattino quanto dall’edizione napoletana di Repubblica. In particolare gli inquirenti si starebbero concentrando sugli ingressi dal Bangladesh, indagando su una rete che coinvolgerebbe imprese, intermediari, legali e Caf, che avrebbero brigato per far comparire un posto di lavoro certo per i migranti che invece non c’era.

L’ombra della criminalità organizzata

Un giro fraudolento che, ovviamente, sarebbe avvenuto dietro il pagamenti di somme da migliaia di euro da parte dei migranti, esattamente come ipotizzato da Meloni che ha presentato il suo esposto all’Antimafia sospettando la possibilità che dietro al giro vi sia la criminalità organizzata. Scenario niente affatto escluso dalla Procura. Secondo quanto emerso, l’inchiesta riguarderebbe nello specifico l’area vesuviana, ma l’ipotesi è che situazioni simili riguardino anche altre zone della regione.

L’esposto di Giorgia Meloni alla Procura antimafia

L’esposto del premier è partito dall’analisi dei dati:  “Sui permessi per lavoro stagionale, cioè per lavoro in campo agricolo o turistico-alberghiero, nel 2023, su un totale di 282mila domande, 157mila arrivano dalla Campania, mentre 20mila arrivano dalla Puglia. Solo che, per esempio nel settore agricolo, la Puglia ha circa il 12%  delle imprese agricole italiane e la Campania solo il 6%. Dato ancora più preoccupante è che a fronte del numero  esorbitante di domande di nulla osta, solo una percentuale minima  degli stranieri che hanno ottenuto il visto per ragioni di lavoro in  base al ‘Decreto Flussi’ ha poi effettivamente sottoscritto un contratto di lavoro”, ha detto Meloni, annunciando l’esposto e chiarendo che “in Campania, meno del 3% di chi entra con un nulla osta sottoscrive  poi un contratto di lavoro”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *