Meloni: “È la sinistra a mancare di rispetto a Mattarella. Preoccupata dal clima creato contro di noi”
“È abbastanza normale” che i giornali aprano sulle polemiche della Lega con il Presidente della Repubblica sul 2 giugno “perché chiaramente diventa polemica politica, poi siamo in campagna elettorale, però io sono stata molto contenta che Salvini abbia chiarito perché era importante farlo, particolarmente nella giornata del 2 giugno, una giornata nella quale bisogna evitare il più possibile le polemiche”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ospite a Quarta Repubblica in prima serata su Retequattro.
Le opposizioni “continuano a trincerarsi dietro la difesa del Capo dello Stato, i cui poteri non sono stati toccati, e nel fare questo, secondo me, mancano anche di rispetto al Presidente della Repubblica, che non dovrebbe essere tirato in queste beghe politiche per la debolezza dei partiti”, dice Meloni. “Per quanto riguarda il Presidente Mattarella, io ci vedo, devo dire continuamente, un tentativo di tirarlo nell’agone della politica, di raccontare di presunte divergenze con il governo e credo – ha spiegato la premier – che diciamo al fondo di questa strategia ci sia una cosa. Quando io ho annunciato che avrei fatto la riforma costituzionale, noi partivamo dal semipresidenzialismo alla francese. Il semipresidenzialismo alla francese avrebbe totalmente rivoluzionato il ruolo del capo dello Stato. Allora” le opposizioni “hanno detto, per bloccare questa riforma: noi ci trinceriamo dietro la figura del Capo dello Stato. Solo che quando io ho fatto le consultazioni e loro hanno detto che non bisogna toccare la figura del Capo dello Stato, raccogliendo l’indicazione che veniva dall’opposizione, ho deciso di cambiare riforma e loro non hanno fatto in tempo ad aggiornare la strategia”.
Meloni: i veri estremisti stanno a sinistra, stanno creando una narrazione pericolosa
Un capitolo particolare riguarda la narrazione di certa stampa sul governo. “Su Giorgetti ho sorriso, lui l’ha smentito. Se non l’avesse pensato non avrebbe smentito. A me pare che ci siano dei quotidiani che più di raccontare la realtà… è come fosse un libro dei desideri. Sa il detto ‘ogni giorno nella savana c’è una gazzella che si sveglia e sa che deve correre più veloce del leone…’?. Ecco, ogni giorno in Italia un ministro sa che deve smentire un articolo di ‘Repubblica‘. Leggo milioni di ricostruzioni false, di cose che non sono mai esistite, e molte nemmeno le smentisco più”. E a a proposito di narrazioni artefatte, o ignorate, il premier sottolinea: “Nessuno le racconta queste cose, ma le sedi di Fratelli d’Italia vengono fatte oggetto di varie deturpazioni, ci sono delle persone che vengono aggredite in varie occasioni”. Il riferimento è infatti all’aggressione di un giovane militante del suo partito e sottolineando che “non è l’unico caso”.
“Io sono molto preoccupata dal clima che si sta creando con questo racconto del mostro. Ho chiesto l’altro giorno a Elly Schlein di dire cosa pensasse delle parole del candidato presidente della Commissione europea dei Socialisti che dice che i conservatori non sono forze democratiche – ha continuato la leader di FdI -. Quindi vuol dire che io non sono democratica? Ma se io non sono democratica, sono un dittatore? E se sono un dittatore che facciamo? La lotta armata per depormi? Questa gente non si rende conto che per raggranellare due voti rischia che qualcuno creda alle cose deliranti che dicono, e che decida di passare ai fatti”. “Mi auguro che non accada, però – ha sottolineato Meloni – la dice lunga sulla responsabilità di questa gente. Perché quello che abbiamo scoperto in questo anno e mezzo è che i veri estremisti stanno a sinistra”.
“Toti? Solo lui sa se deve dimettersi o no”
Capitolo informazione che non può esulare dalla Rai. “Non è questione di essere più o meno rappresentati – spiega il premier – perché io non chiedo alla Rai ‘mi dovete rappresentare’, io semplicemente ho detto e continuo a ritenere che la Rai deve essere plurale, che deve dare spazio a tutti. In passato noi non abbiamo avuto una Rai che dava spazio a tutti, ce lo vogliamo dire?”. Il premier ricorda: “L’ho vista la censura, ho visto cos’era la censura, ho visto cos’era far parte di chi non stava nella ristretta cerchia di quelli che comandavano, per cui non sostituirò mai quel sistema di potere con un sistema di potere diametralmente opposto che fa la stessa cosa. Io voglio libertà, perché è quello che secondo me compete al servizio pubblico”.
E su” la riforma della giustizia “la dobbiamo dare per acquisita, fermo restando il lavoro che fa il Parlamento. Quello non dipende più da me, il Parlamento è sovrano. Ma mi pare che ci sia la maggioranza. E forse è anche in questo caso una maggioranza più ampia di quella che è semplicemente la maggioranza”. A Nicola Porro che la invitava a “non parlare troppo male di Renzi perché loro la voteranno questa riforma”, Meloni ha risposto: “Non è che la votano perché gli sono simpatica io, eventualmente la votano perché la condividono, come spero”.
Non manca infine un riferimento sull’inchiesta che ha colpito il governatore della Liguria, Giovanni Toti. “Toti è l’unico che conosce veramente la verità, sa cosa sia giusto fare e penso che debba fare quello che considera più giusto per i cittadini della Regione Liguria”. “Far dimettere un uomo che è stato scelto dai cittadini perché viene accusato di una cosa che è falsa è una mancanza di rispetto verso i cittadini, mentre se la cosa non fosse falsa sarebbe una mancanza di rispetto verso i cittadini non dimettersi”, ha aggiunto Meloni.
sx cattivi fino al midollo.