Pil in crescita, lodi all’Italia dal “nemico” Gentiloni. La Ue “segnala” l’infrazione di 7 Paesi

19 Giu 2024 13:46 - di Leo Malaspina

Promossa per la crescita, rimandata per il deficit insieme ad altri sei Paesi dell’Ue, cinque dei quali membri dell’Eurozona, che si avviano ad essere sottoposti alla procedura per deficit eccessivo. Tra i sette, come ampiamente atteso, ci sono Italia e Francia. La Commissione europea ha preparato un rapporto ex 126.3 per 12 Stati membri per valutare il rispetto del parametro del 3% nel rapporto deficit/Pil: Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia, Slovacchia e Finlandia.

Giorgetti: “Una notizia scontata e prevista da un anno”

“Una notizia scontata, anzi, una non notizia, l’avevamo detto già un anno fa”, secondo il  ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha risposto alla stampa a margine della presentazione del Rapporto dell’Upb sulla procedura Ue sui conti. “Con il boom di deficit indotto dalle misure eccezionali non potevamo certo pensare di stare sotto il 3%”, dice. Ma sotto accusa c’è soprattutto la voragine del superbonus ricevuta in eredità dal governo Conte. “Abbiamo un percorso avviato dall’inizio del governo di responsabilità della finanza pubblica sostenibile, che è apprezzata dai mercati e dalle istituzioni Ue, andremo avanti così, quindi non è niente di sorprendente, anzi all’applicazione delle vecchie regole del Patto”, aggiunge.

Pil, le lodi del commissario Ue Gentiloni

Meno scontato, invece, rispetto alla procedura di infrazione, è il parere del Commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni, esponente di spicco del Pd e spesso su posizioni critiche nei confronti dell’Italia. “Il Pil è aumentato con risultati superiori attese in alcune economie europee, tra cui l’Italia”, ha detto oggi Gentiloni in un videomessaggio al convegno. In Italia la ripresa dopo pandemia è stata superiore alla zona euro e quest’anno il pil sarà attorno media Ue 0,9% in 2024 e leggermente al di sotto 1,1%, ha aggiunto.

La posizione di investimento netta positiva del Paese mitiga ulteriormente i rischi per i conti pubblici. Inoltre, per la Commissione le riforme strutturali e gli investimenti nell’ambito del NextGenerationEu, se pienamente attuati, potrebbero avere effetti positivi sulla crescita del Pil nei prossimi anni. L’attuazione di riforme e investimenti inclusi nel Piano di ripresa e resilienza dell’Italia sono in corso, ma servono “maggiori sforzi” per “completarli nei tempi” previsti, è il parere di Gentiloni. L’Italia ha bisogno “da un lato di politiche di bilancio prudenti, dall’altro di continuare con gli investimenti pubblici” per sostenere la crescita economica. “Le nuove regole aiutano all’ equilibrio di questi obiettivi” e “per l’italia sono migliorative. Il sostegno alla crescita verrà anche dall’attuazione del Pnrr”, aggiunge, “che rimane lo strumento più importante se vogliamo innescare una nuova dinamica per la crescita”.

La scontata procedura d’infrazione all’Italia ed altri sei Paesi

Nella valutazione dell’infrazione si tiene conto dei fattori rilevanti indicati dagli Stati membri nel caso in cui il loro rapporto debito pubblico/Pil sia inferiore al 60% del Pil o il loro disavanzo sia valutato vicino al valore di riferimento del 3% e temporaneo. La relazione ex articolo 126.3 è solo il primo passo verso l’apertura delle procedure. Dopo il parere del Comitato economico e finanziario, la Commissione intende proporre al Consiglio di avviare procedure per disavanzo eccessivo basate sul deficit per questi Stati membri nel luglio 2024.

Nell’ambito del pacchetto autunnale del semestre europeo la Commissione proporrà al Consiglio raccomandazioni volte a porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo. I Paesi sotto procedura diventeranno dunque otto, poiché la Romania, in procedura per deficit dal 2020, vi rimane, dato che non ha adottato misure efficaci per correggere questa situazione. L’analisi della sostenibilità del debito pubblico dell’Italia “indica rischi elevati” nel medio termine. Il rapporto debito pubblico/Pil, secondo lo scenario di base, “aumenta costantemente”, toccando circa il 168% nel 2034, si legge nel rapporto della Commissione europea.

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