Ilaria Salis, nell’intervista zero domande sulla presunta “casa occupata”: meglio la supercazzola antifà
L’ultimo assist a Ilaria Salis arriva dall’intervista de La Stampa: una grande supercazzola che, retorica melodrammatica autoreferenziale e immancabili, fantomatici allarmi antifascisti su una destra di ritorno, a parte, disegna a parole tanti generici voli pindarici sull’universo-mondo. Partendo dal riferimento (personale) alla scarcerazione riconquistata, anche se in regime di arresti domiciliari – «finalmente ho potuto ricevere notizie e informazioni riguardo a ciò che accade nel mondo e riesco di nuovo a provare la sensazione di farne parte – confida la Salis al quotidiano torinese –. Soffermandosi sulla ripresa dei contatti che, rivela, «vuol dire anche passare le ore in telefonate infinite»).
Senza mancare, naturalmente, di aggiungere quella punta di rammarico per la mancata (per ora) libertà completa. «Perché comunque mi trovo ancora all’estero – sottolinea la Salis – e quindi lontana dai miei affetti. Dai miei amici. E dai miei compagni» –. Cosa che non inficia comunque il suo essere «molto proiettata verso il futuro. E impaziente di essere finalmente liberata per iniziare una nuova fase della mia vita».
Ilaria Salis, nell’intervista alla Stampa nessun riferimento (e nessuna domanda) sulla presunta “casa occupata”
Ma, in mezzo a tanti buoni propositi, salta agli occhi come, pur arrivando alla fine della paginata di piombo dedicata alla neo eletta europarlamentare candidata nelle fila del soccorso rosso di Avs, non appaia mai nessun accenno al caso della «casa occupata abusivamente» a Milano. O sul debito a diversi zeri che alcuni quotidiani hanno denunciato, puntando i riflettori sulla ex insegnante precaria, ora in forze all’esercito progressista di Strasburgo: nemmeno un parola. Non un accenno. O meglio: nessuna domanda “scomoda” da parte del solerte intervistatore che nel perseguire con zelo il filo dell’universalistico discorso (in pillole) della intervistata, evita accuratamente di sfiorare l’argomento (e turbare possibilmente la sua interlocutrice)…
Tante parole sull’universo mondo, ma le solite: allarme fascismo e sos alla sinistra: si schieri con gli ultimi
Spazio, di contro, alle emozioni private – rigorosamente d’ispirazione politica – che Ilaria Salis dispensa senza remore: Domenica notte «mi sono commossa ed emozionata. Molto. L’aspetto più importante che questa vicenda ha dimostrato è che adesso sappiamo che la solidarietà è una forza collettiva e coraggiosa che può davvero cambiare il mondo», spiega la neo eurodeputata di Avs. Che poi, soffermandosi sul valore intrinseco dei voti raccolti a suo nome, non manca di sottolineare, su input dell’intervistatore: «C’è chi l’ha votata per solidarietà e chi per dare un segnale dal forte valore politico. Lei che idea s’è fatta?». La replica: «Che l’antifascismo è sicuramente il valore politico più forte e rilevante che emerge da questa vicenda. Almeno per me».
Fontana: «Se Salis ha debiti con Aler paghi»
Infine, un consiglio alla famiglia della sinistra, in questa fase disfunzionale come mai, almeno in ambito parlamentare ed elettorale: «Credo che la sinistra istituzionale in generale dovrebbe cercare di essere più vicina alle condizioni materiali e ai problemi concreti delle persone. E dovrebbe avere il coraggio di schierarsi sempre dalla parte degli ultimi», spiega l’esponente Avs. Una prospettiva a largo spettro, quella delineata nell’intervista, che evita accuratamente di puntare il gps sulla vexata quaestio della presunta occupazione abusiva di un immobile milanese.
Eppure, finanche questa mattina i giornalisti chiedevano conto (e conti eventuali) sulla vicenda al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Il quale, a margine della visita all’Abbazia di Chiaravalle, replicando a chi gli chiedeva un commento sul presunto mancato pagamento delle case occupate, non ha potuto far altro che dire: «Non so se Ilaria Salis abbia o meno debiti nei confronti dell’Aler. Se li dovesse avere, credo sarebbe opportuno che paghi». Ma non dovrebbe essere la diretta interessata a fugare dubbi e tacitare le recriminazioni?