Fisco per fiaschi: cartella esattoriale a un bimbo di 6 anni per un mancato pagamento quando non era ancora nato
Fisco da barzelletta. Una cartella esattoriale con 449 euro da pagare arriva a un bambino di appena 6 anni, per via di un non precisato tributo per mancato pagamento Irpef di indennità di fine rapporto. Una vicenda che ha dell’incredibile. Il banmbino a sei anni avrebbe già esaurito la sua parabola lavorativa. A raccontare la vicenda avvenuta a Roma è l’associazione Giustitalia, a cui si è rivolta la mamma del bambino, Alfio Riccardo- come ricostruisce Leggo- che ha frequentato l’ultimo anno di scuola materna. Certamente tasse sul Tfr non ne deve pagare.
Di cartelle pazze son piene le cronache ma qui siamo oltre . La madre di Alfio, classe 2018, ha pensato inizialmente a uno scherzo, ha raccontato. Poi ha realizzato che era tutto vero allorquando si è presentata allo sportello dell’Agenzia delle Entrate. Come si spiega?
Cartella esattoriale a un bimbo sei anni per il tfr…
“L’impiegato inizialmente, è stato tratto in inganno dal numero “18” sul codice fiscale – si legge- . Aveva pensato ad un 96enne (nato dunque nel 1918), ma ha sgranato gli occhi quando ha capito che invece il 18 era il 2018, anno di nascita del bambino. La cartella era tra l’altro relativa all’anno 2017, quando Alfio Riccardo non era nemmeno nato, e si fa riferimento ad un tributo per mancato pagamento Irpef di indennità di fine rapporto, cosa assolutamente fuori dal mondo per un bambino di quell’età”.
Prendere fischi per fiaschi non è una novità per il fisco. Un caso analogo accadde un anno fa nel Salento. Ad appena un anno d’età una bambina risultava già iscritta al registro dei debitori all’Agenzia delle Entrate. E destinataria di un accertamento per la Tari non versata, relativa ad un periodo in cui non era neppure venuta alla luce. L’importo era importante, circa 700 euro, comprese le sanzioni. Non solo, ma per risolvere l’incresciosa vicenda è stata una Via Crucis:
La mamma ha contattato l’ufficio comunale di Cavallino,m alle porte di Lecce. Ma si è sentita rispondere che doveva contattare un numero verde al quale non ha mai risposto nessuno. Per ottenere maggiori informazioni ha poi interpellato anche l’Agenzia delle entrate ed effettivamente la bambina di un anno è risultata iscritta nel registro dei non pagatori. Una lunga sequela di adempimenti burocratici portò alla risoluzione del caso.