Europee, il gender incombe sul voto: c’è chi vuole abolire le liste per non imbarazzare gay e trans

4 Giu 2024 13:32 - di Bianca Conte
Europee Milano gender

A Milano il gender incombe sul voto per le Europee: il Comune si attrezza perché le elezioni siano il più inclusive possibili, con tanto di fila unica per non urtare chi non si riconosce nell’ambito binario… Immancabile ormai, la questione che attiva e movimenta le polemiche gender irrompe anche sulla scena elettorale. O meglio, sulle procedure e i protocolli rodati che mal si declinerebbero al politicamente corretto rivendicato con veemenza e poliedricità di riferimenti.

Lo rileva Il Giornale a margine di un ampio e dettagliato servizio sulle votazioni imminenti nella fattispecie a Milano dove, segnala il quotidiano, ci sarebbe una penuria di scrutatori che ha indotto il Comune a lanciare «appelli sui social» e a scrivere «anche ai rettori delle Università milanesi perché invitino studenti e personale a farsi avanti». Ma non è tanto questo il punto: o meglio, non solo. Nella molteplicità delle diversificazioni nelle procedure di voto di cui tenere conto, tra elettori impossibilitati per varie ragioni a esprimersi. O altri chiamati a rispondere a un protocollo da attualizzare di default, Il Giornale evidenzia gli sforzi dell’amministrazione locale affinché la pratica elettorale si svolga nel modo più “inclusivo” possibile. Ma procediamo con ordine.

Europee, Milano si attrezza per il gender e il voto “inclusivo”

Il quotidiano diretto da Sallusti e Feltri, dopo aver ricordato che «si vota per le Europee sabato dalle 15 alle 23 e domenica dalle 7 alle 23». Che «saranno allestite 1.248 sezioni in 162 scuole, oltre alle sezioni speciali». E dopo aver segnalato che «servono 4.992 scrutatori e 1.248 presidenti di seggio». Oltre ad aver ricordato che «ad oggi il Comune ne ha reclutati la metà (ne mancano circa 3mila)».

Ed evidenziando che «i milanesi chiamati alle urne sono un milione 42mila e 286» – dopo aver rimandato al sito del Comune dove «c’è una sezione dedicata con le risposte alle domande più frequenti e si può conoscere il collegio di riferimento cliccando su «Dove si vota» – indica un video «pubblicato in cui il delegato per le Politiche sull’Accessibilità del Comune Giuseppe Arconzo ricorda che elettori impossibilitati (…) hanno diritto a farsi assistere in cabina da un accompagnatore. E un altro, realizzato in collaborazione con Arcigay Milano, in cui si rinnova l’invito a scrutatori e presidenti a promuovere il voto inclusivo».

Gender alle Europee, a Milano: un’unica fila per non differenziare gli elettori sulla base dei generi?

E allora, scrive Il Giornale: «Come in occasione delle Regionali 2023, il Comune invita a distribuire gli elettori in un’unica fila, anziché dividerli in file differenziate sulla base dei generi femminile e maschile. I registri elettorali per legge sono divisi in base al genere e da decenni i presidenti seguono questo criterio per gestire il flusso. Una pratica “contestata da diversi anni” – sottolinea – perché discriminante e lesiva nei confronti delle persone transgender e non binarie. Mettersi in fila – sottolinea il quotidiano – in base al genere assegnato alla nascita costringe a coming out forzati che possono sfociare in situazioni di imbarazzo o disgusto, a causa delle quali molte persone sono portate a scegliere di rinunciare al voto». Pertanto, nel ridisegnare geografia sociale e pratica di espressione elettorale, Milano si attrezza. E prova a bruciare sul tempo possibili polemiche e recriminazioni.

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