Dopo la scoppola i 5S lanciano un salvagente a Conte: negano cacciata e cambi in corsa. Durerà?

11 Giu 2024 20:06 - di Chiara Volpi
Conte

Dopo la débacle alle urne il M5S fa il punto, ma tiene a galla Conte. Più che resa dei conti, un tentativo estremo di salvare il salvabile… Il processo al leader finito a sbattere contro il muro elettorale finisce a tarallucci e vino, con l’umiliazione inflitta dal voto al leader dei 5S, all’indomani della debacle difficile da archiviare in un battito di ciglia. Lo strappo c’è, e la lacerazione si vede, anche se tutti corrono a metterci una pezza: la Schlein che si sente con l’avvocato del popolo rimasto senza sudditi, e che rinnova l’invito a una conciliazione possibile nonostante la guerra tutt’altro che fredda combattuta sul fronte delle candidature e conclusasi come noto. Con la disfatta delle urne dei pentastellati reduci da un mesto 9,99% dei consensi. Un Movimento, quello dei grillini, che ha perso voti e appeal nel sud Italia, presidio elettorale su cui pensavano di poter contare. E con l’ami-nemico dem pronto a cannibalizzare l’alleato possibile di un campo largo, mai varato. Invece…

Dopo la debàcle delle urne il M5S fa il punto, ma prova a salvare Conte

Invece sul disastro dell’8 e 9 giugno  e che, in particolare a Bari, ha visto il tradimento di tantissimi ex elettori che hanno virato sul sindaco uscente Antonio Decaro, gli eletti cinquestelle provano disperatamente a passare un colpo di spugna. E dopo il deludente risultato rimediato alle elezioni europee, molti eletti del M5S tentano l’impresa di fare quadrato attorno al loro leader Giuseppe Conte in vista dell’assemblea dei gruppi in programma questa sera.

Riflessione seria ma la leadership non sarebbe in discussione…

Così, tanto per non mostrare ulteriori falle nella terremotata galassia pentastellata c’è chi, come Michele Gubitosa, intercettato in Transatlantico dall’Adnkronos, si affretta a mettere in chiaro come la riunione di questa sera non sia incentrata sul futuro dell’ex premier. Nessuna messa al bando: «Stasera ci confronteremo, perché il nostro è un Movimento sano che vuole imparare a migliorarsi dai momenti più critici. Tutto questo non ha però nulla a che vedere con la guida di Giuseppe Conte, una leadership solida che non è in alcun modo in discussione», sottolinea il vicepresidente pentastellato e braccio destro di Conte.

Conte, i fedelissimi provano a fare quadrato

La parola d’ordine non è più “uno vale uno”, ma “tutti per uno”: così, un’altra fedelissima come la vicecapogruppo vicaria alla Camera, Vittoria Baldino, affida urbi et orbi, via social, il suo pensiero e il moto movimentista del momento: «Lo dico a beneficio dei giornalisti che in queste ore (legittimamente) mi stanno chiamando e degli specialisti in puntate di dito: Giuseppe Conte è e rimane saldamente alla guida del M5S», scrive su Instagram la deputata 5 Stelle. «Il risultato di queste elezioni ci consegna l’obbligo di una profonda riflessione interna. Seria, autentica, costruttiva e funzionale a migliorare l’efficacia della nostra azione politica», prosegue Baldino. Che di fronte all’evidenza – tutt’altro che incoraggiante – si dice convinta «del contributo fondamentale per il fronte di centrosinistra» da parte del Movimento. Ergo: «Niente drammi». Ma nemmeno farse, verrebbe da aggiungere…

Conte incontra i gruppi di Camera e Senato

Forse ci vorrebbe ben altro per risollevare le sorti e l’umore della ciurma grillina a bordo del vascello corsaro ammutinato dagli elettori. Il momento è di quelli delicati. E anche per questo, segnala sempre l’Adnkronos, si fa fatica in Transatlantico alla Camera a strappare una dichiarazione ai parlamentari pentastellati. Complice anche l’appello alla prudenza rivolto agli eletti dalla comunicazione, che ha invitato gli esponenti del Movimento a non lasciarsi andare a “falli di reazione”. O a dichiarazioni “in fuorigioco” in queste ore difficili. Il flop elettorale ha inevitabilmente rimesso in moto le indiscrezioni circa la possibilità di un passo indietro di Giuseppe Conte dalla guida del Movimento. Eventualità che, in questo momento, viene allontanata dai quadri dirigenziali del partito in maniera secca, forse più per evitare di cadere dalla padella nella brace che per reale spirito di corpo?

Più che resa dei conti, tutto pur di salvare il salvabile…

Ma tant’è: questa sera l’ex presidente del Consiglio incontrerà i gruppi di Camera e Senato. Si tratta di un appuntamento programmato – ogni secondo martedì del mese gli eletti M5S si vedono per aggiornarsi sui lavori parlamentari – che però arriva in una situazione a dir poco critica. L’assemblea sarà l’occasione anche per fare il punto sul voto e per analizzare la “scoppola” rimediata alle urne. Tentando di salvare il salvabile. Questa sera Conte non va certo sul “patibolo”, dicono all’Adnkronos fonti vicine al numero 1 del Movimento. Con serenità, viene spiegato, il leader M5S incontrerà i parlamentari per ascoltare la loro opinione sulla tornata elettorale appena conclusa. E per discutere delle strategie da mettere in campo in vista delle sfide future.

Ma il nodo sta proprio qui. Torna a riaffacciarsi con insistenza il tema dell’abolizione del limite dei due mandati e non è escluso che stasera in assemblea il tema possa essere sollevato da qualche parlamentare alla seconda legislatura. Conte, com’è noto, non è mai stato un grandissimo fan della regola aurea del M5S: già in occasione delle ultime elezioni politiche l’attuale capo del Movimento avrebbe voluto una deroga, ma fu Beppe Grillo a blindare quello che viene considerato uno dei capisaldi della sua creatura politica.

La questione del doppio mandato – considerata dall’inner circle di Conte una sorta di arma di pressione nei confronti del leader – tornerà ad affiorare nel dibattito interno delle prossime settimane. Eppure, chi si aspetta annunci roboanti da parte di Conte nell’immediato futuro, rimarrà deluso. Intanto proseguono i contatti tra M5S e il Pd per i riprendere i fili di una trama sfilacciata che sembrava compromessa.

M5S, niente cambi di nome e simbolo

Rumors di stampa hanno parlato anche dell’ipotesi di un cambio del nome e quindi del simbolo del Movimento, voci che però non trovano riscontro ai piani alti di Campo Marzio: «I nostri grafici sono in ferie…», è la battuta che arriva dall’entourage dell’ex premier. Quel che è certo, è che la strategia del Movimento non ha funzionato in questa campagna elettorale e qualcosa bisognerà pur cambiare: questa l’opinione diffusa nonostante immagine quasi imperturbabile e dichiarazioni pubbliche da salvare, anche tra i parlamentari di fede contiana. Bisogna rivedere un po’ tutto, sostiene una delle parlamentari protagoniste del nuovo corso targato Conte: liste, soldi, mandati, strategia di azione. Tutto meno il vertice del Movimento? Difficile convincersene… Ma così si affannano a sostenere per lo più i fedelissimi. Del resto, da tempo i grillini ci hanno abituato a iperboli e paradossi: uno in più, uno in meno…

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