Don Ravagnani contro Ultima generazione: “Non rappresenta il dissenso giovanile”

27 Giu 2024 15:27 - di Redazione
Ravagnani

“Gli attivisti di ‘Ultima generazione’? Non è vero che tutti i giovani vogliono protestare così”. Don Alberto Ravagnani, prete influencer collaboratore della Pastorale giovanile della diocesi di Milano, si è espresso in maniera critica a proposito degli attivisti che nell’agosto 2022 si incollarono con le mani alla statua del Laocoonte all’interno dei musei vaticani con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti della crisi climatica.

Don Ravagnani: “Proteste divisive”

“Queste proteste – ha osservato don Ravagnani in occasione della presentazione del messaggio del Papa per la Giornata mondiale di preghiera per il creato – sono divisive. Non è vero che tutti i giovani vogliono protestare così. Credo che la maggioranza dei loro desideri impegnarsi senza distruggere , dando forma a qualcosa di nuovo. E’ molto più facile prendersela con cose e persone, più difficile acquisire competenze che sul lungo periodo possano lasciare il segno. Queste cose denotano insofferenza verso i potenti del mondo rispetto ai temi ambientali ma, da parte mia , piuttosto che incentivare iniziative del genere, credo sia meglio dare ai giovani possibilità concrete di fare qualcosa”.

Don Ravagnani, intervenuto in conferenza stampa, ha poi osservato che, “il tema della cura del creato andrebbe inserito nella pastorale giovanile per la formazione della fede delle nuove generazioni”. A sua volta, suor Alessandra Smerilli, segretaria del dicastero preposto allo Sviluppo umano integrale, ha sottolineato che il “Papa è l’unica voce al mondo in chiaro di parlare con chiarezza a favore di tutta l’umanità “.

Ultima generazione: un pessimo tentativo di futurismo

Per quanto il fine possa essere, “nobile”, il mezzo usato dagli attivisti di Ultima generazione è un tentativo fallito di futurismo. Imbrattare chiese, monumenti storici, palazzi istituzionali, non è un’azione senza conseguenze, poiché poi bisogna ripulire e spendere soldi pubblici. I radicali degli anni settanta e ottanta sembravano più originali e certamente facevano molto più rumore. Avevano una parte di consenso sociale che in Ultima generazione non esiste. Un concetto oggi ribadito dal mondo cattolico.

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