Col bonus 18App compravano iphone anziché libri: scoperta a Catania frode da 400mila euro
La truffa sulla 18App, il bonus fortemente voluto dal governo Renzi e confermato dai successivi esecutivi a guida Pd e 5 Stelle, continua a lasciare la sua pesante eredità. Immobili per quasi 400mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Catania a un imprenditore di Palagonia nel commercio al dettaglio e nell’e-commerce di articoli di cancelleria nell’ambito delle indagini su una presunta truffa sul cosiddetto ‘Bonus Cultura 18app’ a favore di neo diciottenni. L’uomo è stato denunciato per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Mille giovani hanno usato il bonus 18App per comprarsi il cellulare
Un esercito di truffatori: visto che sarebbero circa mille i diciottenni che in tutta Italia avrebbero approfittato dell’occasione utilizzando in maniera indebita il buono. Il sequestro era già stato disposto nel 2023 dal gip di Caltagirone, ma la somma era stata dissequestrata in seguito a un ricorso avanzato dall’indagato. Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza di Catania, ci sarebbe stato un illecito accordo tra l’imprenditore e i giovani titolari dei buoni, ai quali sarebbe stata data la possibilità di acquistare beni come prodotti di telefonia e tablet, dal valore d’acquisto superiore al buono assegnato. L’imprenditore avrebbe ottenuto l’illecito vantaggio del rimborso, immediato e totale, dell’importo nominale del coupon di 500 euro erogato dal ministero della Cultura.
A essere stati sottoposti a sequestro sono stati beni immobili sia di proprietà dell’imprenditore, che nella sua materiale disponibilità, anche per interposta persona. Accertamenti hanno permesso di ricollegare all’indagato la disponibilità di beni immobili a destinazione sia residenziale che commerciale che erano stati da lui alienanti per sottrarli a un eventuale sequestro.
Il Bonus Cultura del governo Meloni si basa sul merito: premiati in base ai voti e al reddito
La Manovra 2023, che ha tagliato il traguardo allo scoccar del tempo, ha modificato nella forma e nel contenuto la 18App così come l’aveva introdotta l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi (che, naturalmente, si è fortemente opposto alle modifiche adottate). Un bonus che, come denunciato da FdI diventava occasione per truffe, come confermato dai fatti di Catania.
Dal primo gennaio 2024, invece, il Bonus Cultura è andato in pensione per lasciare spazio ai due nuovi strumenti creati dal Governo Meloni. I primi a poter godere della Carta del merito e della Carta cultura giovani saranno i ragazzi classe 2005, che hanno compiuto 18 anni nel 2023. Ciò significa che i più bravi di loro che prenderanno il voto massimo alla maturità e appartengono a una famiglia con un Isee inferiore ai 35mila euro potranno godere della «doppietta» da mille euro, cumulando i due bonus da 500 euro l’uno.
purtroppo non è stata l’unica truffa perpetrata su questo bonus che dava la sensazione di essere un voto di scambio.
Ora è stato sostituito da altro legato all’isee e quindi sicuramente appannaggio degli evasori.