Alta tensione tra Israele e Libano: “In caso di guerra totale Hezbollah verrà distrutto”
Nel caso in cui ci fosse una ”guerra totale’‘ che coinvolga anche il Libano, il movimento sciita di ”Hezbollah verrà distrutto”. A dirlo è stato il ministro degli Esteri di Israele Israel Katz, mentre arrivavano notizie di una serie di raid dell’Idf al confine tra i due Paesi.
Israele: “In caso di guerra totale, Hezbollah verrà distrutto”
”Siamo molto vicini al momento in cui decideremo di cambiare le regole del gioco contro Hezbollah e il Libano. In una guerra totale, Hezbollah sarà distrutto e il Libano sarà colpito duramente”, ha detto Katz secondo una nota diffusa dal suo ufficio. Secondo quanto riferito dal Times of Israel, le forze israeliane (Idf) hanno confermato una serie di raid sul sud del Libano contro elementi di Hezbollah accusati di essere coinvolti nel lancio di droni. Il quotidiano ha inoltre dato notizia del fatto che nelle ultime ore più volte sono scattate le sirene dell’allarme nelle comunità nel nord di Israele per segnalare il lancio di razzi e droni.
Tajani: “Seguiamo con preoccupazione gli avvenimenti tra Israele e Libano”
“Seguiamo con preoccupazione gli avvenimenti fra Israele e Libano. Stiamo sostenendo l’iniziativa americana, ma non è facile, la situazione è di grande tensione”, ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, in audizione davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato a Palazzo Madama. “La situazione non sta affatto migliorando – ha aggiunto – siamo preoccupati anche per la situazione dei nostri militari dell’Unifil e il ministro Crosetto ovviamente in più di un’occasione, anche molto recentemente, ha sollecitato i vertici delle Nazioni Unite per avere garanzie per i nostri militari, che sono oltre mille. Ricordo che la scorsa settimana è morto un soldato italo-israeliano, non era combattente, era un professore, indossava l’uniforme, era militare, ma non era un militare combattente”.
Blinken: “La tregua a Gaza favorirebbe una soluzione diplomatica anche nel nord di Israele”
Un accordo per una tregua a Gaza “renderebbe più probabile trovare una soluzione diplomatica al nord” di Israele, ha affermato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, denunciando che “il maggior ostacolo” a tale intesa “rimane Hamas”. “Stiamo lavorando a livello diplomatico per trovare una soluzione in modo che le persone da entrambe le parti del confine (nel nord di Israele e nel sud del Libano, ndr) possano vivere normalmente, tornare alle loro case. Ma tutto torna al cessate il fuoco, il modo migliore per dare forza ai negoziati è un cessate il fuoco a Gaza”, ha sottolineato.
In migliaia in piazza contro Netanyahu
In Israele, intanto, la situazione politica per il premier Benjamin Netanyahu resta complicata. Secondo quanto riferisce il sito di informazione Ynet, migliaia le persone si sono radunate per la manifestazione annunciata davanti alla Knesset per chiedere nuove elezioni in Israele. I manifestanti, con le bandiere israeliane, hanno intonato slogan contro il governo Netanyahu. I manifestanti, riferiscono i media israeliani, chiedono anche la liberazione degli ostaggi tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza dall’attacco del 7 ottobre in Israele. La manifestazione si è tenuta nel terzo giorno consecutivo di proteste nel contesto dell’annunciata settimana di mobilitazione contro il governo.