Ultima Generazione, vernice nera sul Ministero del lavoro: cambia la causa, ma lo sfregio resta lo stesso (vero)

23 Mag 2024 15:08 - di Giulia Melodia
Ultima Generazione

Di ministero in ministero gli eco-teppisti di Ultima Generazione stanno vandalizzando tutti i siti istituzionali della Capitale: l’ultimo raid questa mattina, quando hanno imbrattato di nero, con carbone vegetale, la facciata del Ministero del Lavoro, e subito dopo hanno esposto delle locandine che riportano i dati delle morti e degli infortuni sul lavoro del 2023: «560 mila infortuni sul lavoro e 1041 morti». Un tema tragico che merita attenzione e rispetto e non certo blitz mordi e fuggi che ripropongono lo stesso schema contestatario e lo stesso copione propagandistico per le più diverse proteste e rivendicazioni (sotto il video del raid di oggi da X).

Ultima Generazione, gli eco-vandali imbrattano anche il Ministero del Lavoro

Un dato ricorrente, quello della contestazione vandalica; variabile invece la causa all’origine della protesta con vernice nera. Sì perché gli attivisti catastrofisti che prefigurano scenari cupi per il nostro pianeta sembrano sempre più intenzionati ad allargare il campo delle recriminazioni anti-governative, distogliendo attenzione polemica e sguardo apocalittico da inquinamento e fonti energetiche, per concentrarsi ad ampio spettro su altri temi.

Con l’ultimo raid Ultima Generazione sposta il mirino della protesta

E così, dopo l’irruzione di campo agli Internazionali di tennis a Roma. Il raid in Via de Condotti contro le vetrine dei negozi di lusso. L’incursione al ministero della Giustizia di appena tre giorni fa, gli attivisti aderenti alla campagna Fondo Riparazione di Ultima Generazione, questa mattina si sono scapicollati a marchiare con l’ennesimo blitz uno dei pochi siti che ancora non avevano imbrattato: il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in Via Veneto.

Dopo tennis e shopping, tocca ai Ministeri…

Dove tra spruzzi di vernice nera e manifesti, hanno lasciato un promemoria per il Ministro del Lavoro Maria Elvira Calderone. Non senza la firma di un’ultima profezia: «Questo significa che oggi stesso due persone moriranno sul posto di lavoro e il numero è destinato ad aumentare con l’arrivo dello stress di calore questa estate».

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