Tregua fantasma, Israele accusa Hamas e prende il controllo militare del valico di Rafah

7 Mag 2024 8:26 - di Lucio Meo

La tregua annunciata ieri, per il momento, mostra tutta la sua fragilità, con Tel Aviv che accusa Hamas di “barare” sui contenuti dell’accordo. Forze di difesa israeliane hanno confermato che la 401ma Brigata corazzata ha preso il controllo questa mattina del valico di Rafah dal lato di Gaza. Valico, tra l’Egitto e il sud della Striscia di Gaza, che è stato chiuso sul lato palestinese ”per la presenza dei carri armati israeliani’‘, ha reso noto un portavoce dell’autorità del valico all’emittente al-Arabiya. Di conseguenza è stato interrotto l’arrivo di aiuti umanitari destinato alla popolazione dell’enclave palestinese. Nell’operazione, hanno riferito le Idf, sono stati uccisi 20 miliziani, mentre sono stati localizzati tre “importanti” tunnel. Inoltre è stata colpita e distrutta un’auto carica di esplosivo lanciata contro un carro armato israeliano. Nessun militare è finora rimasto ferito nell’azione.

La fragile tregua e l’azione di Israele a Rafah

Il raid era stato annunciato subito dopo la nota dell’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, dove si spiegava come il gabinetto di guerra israeliano avesse deciso all’unanimità di andare avanti con l’operazione a Rafah “per esercitare pressioni militari su Hamas con l’obiettivo di fare progressi nella liberazione degli ostaggi e per altri obiettivi di guerra”.

Del resto, spiegava ancora la nota, la proposta di tregua approvata dall’organizzazione islamista sarebbe considerata “lontana dalle richieste ritenute fondamentali da Israele”. Allo stesso tempo, però, lo Stato ebraico invierà comunque una delegazione al Cairo per tenere colloqui con i mediatori nel tentativo di trovare un accordo che soddisfi le sue richieste.

Delegazione Qatar oggi al Cairo per ripresa negoziati

Intanto una delegazione del Qatar sarà oggi al Cairo per la ripresa dei negoziati indiretti tra Israele e Hamaas sul cessate il fuoco ed il rilascio degli ostaggi. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Doha, esprimendo “la speranza che i colloqui culminino in un accordo su un cessate il fuoco immediato e permanente, uno scambio di ostaggi e detenuti e in flusso sostenibile di aiuti umanitari in tutte le aree della Striscia”.

Dal via libera di Hamas alla frenata di Israele

A dare ufficialmente l’annuncio sul via libera alla proposta era stato ieri il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che ha informato il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, e il capo dell’intelligence egiziana, Abbas Kamal, del sì del movimento palestinese alla proposta dei due Paesi arabi per un cessate il fuoco, ha riferito Hamas in una nota. “La palla è nel campo di Israele”, aveva dichiarato un funzionario dell’organizzazione islamista, con Hamas che ha affermato di aver accettato la proposta dei due Paesi dopo aver “ricevuto garanzie dagli Stati Uniti per arrivare a un cessate il fuoco permanente e al ritiro di Israele da Gaza al termine della terza e ultima fase dell’accordo”, ha detto una fonte del gruppo al canale saudita Asharq.

“I mediatori ci hanno detto che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è chiaramente impegnato a garantire l’attuazione dell’accordo”, ha poi detto ad al-Jazeera Khalil al-Hayya, vice del leader di Hamas. Secondo il numero due di Sinwar, l’accordo prevede che “il primo giorno della prima fase” ci sia “un chiaro impegno a sospendere temporaneamente le operazioni militari”. Al-Hayya ha riferito che “la proposta include, nella sua seconda fase, l’annuncio della cessazione permanente delle operazioni militari” a Gaza. “Stiamo aspettando la risposta degli occupanti alla nostra approvazione della proposta di cessate il fuoco”, ha concluso.

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