Transizione ecologica in Europa: obiettivi condivisibili, ma modalità controverse e preoccupanti

28 Mag 2024 15:58 - di Mauro Rotelli
Transizione ecologica

Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha introdotto una serie di direttive e regolamenti volti a promuovere la sostenibilità ambientale. Tra questi, lo stop ai motori termici, la riduzione degli imballaggi e l’efficienza energetica degli edifici rappresentano passi significativi verso un futuro più verde. Sebbene gli obiettivi siano generalmente condivisibili e auspicabili, le modalità di attuazione e le scadenze imposte sollevano preoccupazioni riguardo al loro impatto su vari settori dell’economia.

Obiettivi chiari, modalità controverse

Tra gli obiettivi prefissati dall’UE nel corso degli anni, è innegabile che il traffico su gomma debba generare meno emissioni per ridurre l’impatto ambientale. Allo stesso modo, la necessità di ridurre il numero degli imballaggi in circolazione e di migliorare l’efficienza energetica degli edifici è ampiamente riconosciuta. Tuttavia, il problema risiede nelle modalità di implementazione e nelle scadenze temporali, che possono risultare onerose o addirittura dannose per interi settori economici, violando il principio di neutralità tecnologica. L’applicazione di questo principio permetterebbe ai Paesi membri di scegliere i metodi e le tecnologie più appropriate per le loro specifiche esigenze.

Neutralità tecnologica: due esempi significativi

Regolamento imballaggi. In Italia, il mercato del packaging è già orientato al riciclo dei rifiuti di imballaggio. Tuttavia, come spesso sottolineato, l’imposizione di un sistema basato sul riuso potrebbe stravolgere un settore già virtuoso. Ad esempio, la sostituzione delle bottiglie di vino con bottiglie standardizzate per il riuso è una norma che è stata evitata, ma che rappresenta un chiaro esempio di come regolamenti troppo rigidi possano avere effetti negativi su industrie specifiche.

Stop ai Motori Termici. L’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica per auto e furgoni entro il 2035 è lodevole, ma perché non prevedere deroghe temporali per i veicoli a motore che utilizzano biocarburanti, visto che sono stati ammessi i combustibili sintetici su richiesta di altre Nazioni. Queste esenzioni potrebbero facilitare una transizione più graduale e meno impattante.

Criticità e prospettive future

Materie prime critiche. La transizione energetica richiede l’uso di materie prime critiche, essenziali ad esempio per la produzione di batterie e pannelli solari. È fondamentale che l’Italia possa riciclare i propri RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) per recuperare queste materie, riducendo la dipendenza da importazioni massicce e evitando estrazioni minerarie insostenibili in Paesi del Sud-Est asiatico.

Sostenibilità dell’Industria Tessile. La gestione circolare dei rifiuti tessili implica la responsabilizzazione di tutti i soggetti della filiera nella gestione del fine-vita dei prodotti, promuovendo il principio “chi inquina paga”. È necessario contrastare il fenomeno del fast fashion e limitare l’invio di tessili usati verso Paesi terzi, che subiscono danni ambientali irreversibili.

Il governo prosegua nella sua battaglia

Il Governo e la rappresentanza parlamentare italiana in Europa devono continuare a partecipare attivamente alla stesura delle norme, valutando attentamente gli impatti della legislazione europea. Adattare queste leggi alle necessità e caratteristiche naturali, economiche e sociali della nostra Nazione è fondamentale per una normativa migliore e più condivisa. Capace di prevenire anche l’apertura di procedure di infrazione. In conclusione, mentre gli obiettivi europei di sostenibilità sono condivisibili, è essenziale che le modalità di attuazione siano flessibili. E tengano conto delle peculiarità dei singoli Stati Membri. Solo così sarà possibile raggiungere una transizione ecologica efficace e sostenibile e inclusiva.

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