Strage di Capaci, 32 anni dopo. Meloni: “Falcone vive ancora con le sue idee e il suo coraggio”

23 Mag 2024 13:36 - di Monica Pucci

Oggi, a 32 anni dalla strage di Capaci in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre poliziotti della scorta (Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro), la giornata di commemorazione sarà dedicata ai cinque operai morti in un cantiere, a Casteldaccia, lo scorso 6 maggio. Ma gli eventi non mancheranno in Sicilia e in tutto il resto d’Italia sul fronte sociale, politico e istituzionale. I primi a ricordare il sacrificio di Falcone, della moglie e della sua scorta, sono stati il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Giorgia Meloni.

Strage di Capaci, i messaggi di Mattarella e Meloni

“L’attentato di Capaci fu un attacco che la mafia volle scientemente portare alla democrazia italiana. Una strategia criminale, che dopo poche settimane replicò il medesimo, disumano, orrore in via D’Amelio. Ferma fu la reazione delle Istituzioni e del popolo italiano. Ne scaturì una mobilitazione delle coscienze. La lezione di vita di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino divennero parte della migliore etica della Repubblica. A trentadue anni da quel tragico 23 maggio è doveroso ricordare anzitutto il sacrificio di chi venne barbaramente ucciso: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani. Insieme a loro ricordiamo Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Testimoni di legalità, il cui nome resta segnato con caratteri indelebili nella nostra storia. I loro nomi sono affermazione di impegno per una vittoria definitiva sul cancro mafioso e il pensiero commosso va ai loro familiari che ne custodiscono memoria ed eredità morale”, ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La premier Giorgia Meloni ha ricordato l’anniversario con un messaggio sui suoi profili social: “Ricorre oggi il 32esimo anniversario della strage di Capaci. Giovanni Falcone ci ha insegnato che ‘gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini’. Fare ogni giorno tesoro di queste parole è il modo migliore che tutti noi abbiamo per onorare il sacrificio di chi ha perso la vita a Capaci quel 23 maggio 1992Non disperdere i loro insegnamenti, il loro coraggio, portare avanti quei valori di Libertà, Giustizia e Legalità che hanno reso immortali: più forti del tritolo e delle bombe di vigliacchi criminali senza scrupoli. Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani e tutti gli altri eroi che hanno combattuto per una società libera dall’oppressione mafiosa, vivono ancora e per sempre nei nostri cuori. Le loro idee camminano sulle nostre gambe e su quelle di chi verrà dopo di noi”.

I ministri in campo contro la mafia

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il ministro alla Giustizia Carlo Nordio hanno reso omaggio alla stele di Capaci, sull’autostrada che collega l’aeroporto di Palermo alla città, e che ricorda le vittime della strage in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Le note del Silenzio hanno sottolineato il momento di raccoglimento. ” Nel ricordo del loro nome, del loro coraggio, della forza delle loro idee e dei loro valori, continua il nostro impegno quotidiano contro ogni fenomeno mafioso. Senza se e senza ma”, scrive sulla pagina Facebook il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida. “Che le cose siano così non vuol dire che debbano andare così. Solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare c’è un prezzo da pagare, è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”. Così, citando una frase di Giovanni Falcone, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, su X ricorda l’anniversario della strage di Capaci. “Una giornata drammatica per il nostro Paese che, ieri come oggi, ci ricorda più che mai che non bisogna abbassare la guardia e bisogna continuare a contrastare e combattere qualsiasi forma di illegalità”, scrive il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, su X.

Il ricordo del giornalista Franco Di Mare

Il ricordo del giornalista Franco Di Mare, scomparso recentemente, ha aperto le celebrazioni per il XXXII anniversario della strage di Capaci in corso al ‘Museo del presente’ a Palazzo Jung, a Palermo. Di Mare, nella sua carriera di giornalista Rai, ha presentato più volte le iniziative in ricordo del 23 maggio. “Quando ho saputo della sua malattia gli ho mandato dei messaggi e lui mi ha risposto con la sua solita professionalità – ha ricordato sul palco Maria Falcone – Ho avuto modo di apprezzarlo, di apprezzare la sua professionalità e il suo cuore negli anni in cui è stato qui con noi”.

Colosimo (Antimafia): “Esempi di lealtà e coraggio”

“Il 23 maggio del 1992 la mafia uccideva Giovanni Falcone, sua moglie Francesca e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Una strage efferata che sconvolse l’Italia ma che al tempo stesso scosse le coscienze di un’intera nazione. Giovanni, Francesca, Vito, Rocco e Antonio sono esempi di lealtà, moralità, coraggio e e amore incondizionato per la propria terra”. Lo scrive sui social Chiara Colosimo, presidente della Commissione parlamentare Antimafia.

“Oggi più che mai abbiamo il dovere di tenere vivo il loro ricordo affinché le nuove generazioni possano prendere coscienza del valore morale di diffondere la cultura della legalità – continua – È necessario costruire una società fondata sulla giustizia con l’impegno di tutte le istituzioni ma anche attraverso la partecipazione attiva dei cittadini. Perché come ci hanno insegnato Falcone e Borsellino la lotta alla mafia è un ‘movimento culturale’ che ci abitui alla bellezza della libertà contrapposta sempre al compromesso morale, all’indifferenza e alla contiguità con il malaffare”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *