Ragazza suicida dopo lo stupro in ospedale, il 28enne fermato messo ai domiciliari
È stato convalidato il fermo del 28enne sospettato di essere l’autore dello stupro nell’ospedale di Vizzolo Predabissi, nel Milanese, denunciato due giorni fa da una ragazza di 22 anni, che poi si è suicidata gettandosi da una finestra del quarto piano della stessa struttura. Il 28enne, individuato subito dopo la denuncia, è stato posto ai domiciliari come indiziato di delitto per lo stupro. Non sarebbe invece stata formulata un’ipotesi di istigazione al suicidio.
Confermato il fermo del 28enne sospettato dello stupro della ragazza che si è suicidata in ospedale
La presunta violenza è avvenuta nella notte tra lunedì e martedì, mentre sia la ragazza sia il 28enne si trovavano al pronto soccorso per ricevere cure. Il 28enne, secondo quanto emerso, si sarebbe trovato in ospedale a causa di uno stato di forte alterazione dovuto all’alcol e pare anche all’assunzione di droghe. La ragazza, dopo la violenza, aveva immediatamente chiesto aiuto e dalla visita svolta alla clinica Mangiagalli erano emerse lesioni compatibili con lo stupro. La giovane successivamente era stata riportata all’ospedale di Vizzolo Predabissi, in attesa che le trovassero una sistemazione in una struttura protetta, poiché aveva spiegato di non voler tornare a casa.
Disposta l’autopsia sul corpo della ragazza
Il 28enne, rintracciato dai carabinieri di Melegnano, ha parlato di rapporto consensuale, confermando però uno stato di grave alterazione tanto da non saper spiegare come fosse arrivato all’ospedale. Dopo la convalida del fermo, le indagini continuano e sul corpo della ragazza è stata disposta l’autopsia. Intanto la commissione di verifica regionale si è recata all’ospedale per un’ispezione. “Tutto l’ospedale è ancora sotto choc. Come Asst abbiamo subito avviato un audit interno per verificare quanto accaduto. La Regione Lombardia è stata immediatamente informata e si sono avviati congiuntamente ulteriori approfondimenti”, ha riferito in una nota l’Asst di Melegnano e della Martesana, dopo i fatti. “La totale collaborazione dell’Asst è stata offerta alla magistratura e vista la delicata situazione resta il massimo riserbo sulla vicenda”, ha concluso l’azienda sanitaria.