Penoso blitz di Ultima Generazione a via della Scrofa. Donzelli ammutolisce militanti e slogan riciclati (video)

29 Mag 2024 13:41 - di Giulia Melodia
Ultima Generazione via della Scrofa

Niente vernice e soliti slogan infondati, triti e ritriti e scopiazzati dai dibattiti tv, rivendicati su cartone (per fortuna) rigorosamente riciclato: a smontare l’ultimo estemporaneo blitz di Ultima Generazione, improvvisato davanti il portone di via Della Scrofa, sede nazionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, che con serafica pazienza risponde punto su punto alle scarne dissertazioni rivendicazioniste di un manipolo di attivisti che in pochi minuti vedono sgonfiarsi come un sufflè la ricetta antigovernativa con cui si sono apparecchiati la protesta quotidiana.

Blitz di Ultima Generazione in Via della Scrofa

«Giorgia Meloni, ti candidi alle europee ma non prenderai la carica: a che gioco stai giocando?», recita un cartello stretto poco convintamente tra le mani da una delle ambientaliste sulla barricata davanti al portone della strada stretta e lunga nel cuore di Campo Marzio, chiusa al traffico e intasata più da giornalisti, passanti e agenti delle forze dell’ordine che da contestatori. E ancora: «Coldiretti detta l’agenda politica a Lollobrigida, come mai? C’è scritto su un altro striscione vergato su materiale da riciclo… E Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile nazionale dell’organizzazione che incappa nel presidio, non si sottrae al confronto.

Un paziente Donzelli replica e zittisce attivisti e slogan

Anzi: replica argomentazione su argomentazione. «Sono innumerevoli gli esempi di chi si candida, per esempio, ben sapendo che non sarà eletto: perché lo fanno? Perché ci mettono la faccia… Anche voi non avete un vantaggio ad essere qui: perché lo fate? Perché portate avanti le vostre idee, che sono sicuramente diverse dalle mie. Ebbene per Giorgia Meloni è esattamente lo stesso – spiega con chiarezza e certosina pazienza Donzelli –: ci mette la faccia apertamente, dicendo da subito che qualunque sia l’esito lei rimarrà comunque presidente del Consiglio italiano. Ma, dato che proprio in quella veste è chiamata ad andare a parlare e a trattare in Europa per difendere gli interessi dei cittadini, più voti riceve, più sarà forte la sua posizione negoziale».

Domande e proteste prive di fondamento…

Talmente chiaro e semplice. Ma Donzelli vuole essere sicuro che i suoi interlocutori abbiano capito, così, concludendo, riassume: «In sintesi Giorgia Meloni non ha bisogno di questa candidatura, lo fa per aiutare il popolo italiano che va a rappresentare. Poi se sei d’accordo la voti, altrimenti voti altro: si chiama democrazia»… Netto, breve e coinciso, Donzelli – un politico a cui la loquela stringente non difetta – e che, neanche a dirlo, ammutolisce la mini-platea di contestatori silenti che, alla domanda di chi chiede se ci sono altri interrogativi o rimostranze sul punto, non interviene (e in quel momento l’imbarazzo dei militanti in disarmo è palese: e il video postato in alto lo conferma).

L’attacco a Lollobrigida riperticato dalle arene tv

Passerei alla domanda successiva, prova a rompere il silenzio assordante una sorta di regista che registra e coordina il dibattito improvvisato. E il punto che segue è quello messo nero su bianco nel secondo cartello esposto: «L’agenda di Lollobrigida dettata da Coldiretti. Anche qui ragazzi, scrivete una cosa che «non è vera – replica Donzelli rispendendo l’affermazione al mittente –. Ha buoni rapporti con tutte le associazioni di categoria. E non solo: anche con tutti quegli agricoltori che non sono nelle associazioni di categoria e che non sono rappresentati».

Ultima Generazione rimedia al flop con un invito di Parenzo

Quindi Donzelli prosegue: «Perché il compito di un ministro è proprio quello di confrontarsi con corpi intermedi e ruoli apicali. Quindi dovreste aggiungere che ha buoni rapporti con Coldiretti, con Confagricoltura, con i singoli agricoltori. Così come testimoniato, tra l’altro, quando è andato a incontrare i manifestanti sui trattori, e così via…». Risposte esaurienti e recriminazioni rispedite convintamente al mittente: il teatrino smobilita e incassa il flop. I suoi protagonisti muniti di cartelloni e (copione) sarebbero pronti a trasferirsi negli studi tv di La 7 dove, nel frattempo, Parenzo li ha invitati: «Prendete un taxi e venite qui in studio», elargisce l’ospitata il giornalista. E si ricomincia?

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *