Onu, primo via libera all’ingresso della Palestina. Ira di Israele: assurdo, un premio ad Hamas (video)

10 Mag 2024 19:54 - di Redazione
Onu Palestina

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato a grandissima maggioranza una risoluzione che riconosce che la Palestina può diventare membro dell’Onu a pieno titolo, raccomandando al Consiglio di sicurezza di «riconsiderare favorevolmente la questione». Il via libera del CdS, dove gli Usa il mese scorso hanno posto il veto, è condizione necessaria per un’eventuale approvazione piena. A favore del testo hanno votato 143 Paesi. 9 hanno votato contro, mentre in 25 – tra cui l’Italia – si sono astenuti. I nove Paesi che hanno votato contro sono, oltre a Israele, Argentina, Repubblica Ceca, Ungheria, Stati Uniti, Micronesia, Palau, Nauru, Papua Nuova Guinea. Fra gli astenuti molti Paesi europei, tra cui Germania, Svezia, Regno Unito, Olanda e Romania. Mentre Francia e Spagna, tra gli altri, hanno votato a favore.

Onu, ok dell’Assemblea alla risoluzione sull’ingresso della Palestina

La risoluzione concede alla Palestina un’estensione significativa dei diritti di partecipazione alle sessioni dell’Assemblea generale dell’Onu, che l’aveva riconosciuta come Stato osservatore nel 2012, nonostante la resistenza degli Stati Uniti. La Palestina e il Vaticano sono gli unici due Stati non membri con lo status di osservatore al Palazzo di Vetro. La risoluzione approvata esorta anche il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a considerare «favorevolmente» la piena adesione della Palestina all’Onu.

La reazione furibonda di Israele

Ma il voto dell’Onu ha scatenato l’ira di Israele, il cui ambasciatore all’Onu, Gilad Erdan, ha fatto a pezzi la Carta delle Nazioni Unite criticando dal palco del Palazzo di Vetro la posizione dell’Assemblea generale, che ha approvato una risoluzione sulla membership a pieno titolo dello Stato palestinese.

Erdan, come si vede nel video diffuso anche su X, e che in queste ore sta facendo il giro dei social, ha distrutto il documento inserendolo in un tritacarte. Una dimostrazione plastica della contrarietà alla risoluzione dell’Assemblea prevedibile, a cui è seguita anche l’accusa indirizzata espressamente alle Nazioni Unite di aver violato la propria Carta permettendo allo Stato palestinese di essere ammesso tra i membri. «State facendo a pezzi la Carta delle Nazioni Unite con le vostre stesse mani. Sì, sì, è quello che state facendo. Distruggere la Carta delle Nazioni Unite. Vergognatevi», ha dichiarato l’ambasciatore in un’esplosione di indignazione che se non ha colto del tutto alla sprovvista i presenti, ha sicuramente destato l’attenzione di tutti (e non solo degli addetti ai lavori).

Ira di Israele, l’ambasciatore Gilad Erdan: «Con la Palestina aprite l’Onu ai nazisti moderni»

Del resto, già prima di arrivare al voto, l’ambasciatore israeliano all’Onu Gilad Erdan si era scagliato contro quella che aveva preventivato potesse essere l’imminente decisione che poi l’Assemblea avrebbe varato. «Avete aperto le Nazioni Unite ai nazisti moderni. Questo giorno sarà ricordato per l’infamia, uno Stato terrorista palestinese che sarebbe guidato dall’Hitler dei nostri tempi», ha detto il diplomatico all’apice della rabbia, mentre infilava alcune pagine del documento nel tritacarte.

Katz: «Dall’Onu decisione assurda, un premio a Hamas»

Ma non è ancora tutto. Perché la decisione delle Nazioni Unite è stata commentata anche dal ministro degli Esteri, Israel Katz, il quale parlato di una «decisione assurda». Il messaggio che l’Onu «manda alla nostra regione in sofferenza è che la violenza paga. La decisione di aggiornare lo status dei palestinesi all’Onu è un premio ai terroristi di Hamas. Israele è riconoscente a tutti quei Paesi che non hanno votato a favore o cooperato con questa mossa contorta, scegliendo di stare dalla parte giusta della storia e della moralità».

La soddisfazione di Abbas

Mentre, dal fronte contrapposto, il presidente dell’Anp, Mahmoud Abbas, celebrato la votazione di oggi all’Onu commentando: la risoluzione odierna «ristabilisce la fiducia dei palestinesi nella legittimità internazionale. Protegge la soluzione dei due Stati. E incarna il diritto legittimo del popolo palestinese ad uno Stato indipendente, sovrano, con Gerusalemme est come capitale». Perché, ha aggiunto il leader dell’Anp, le votazioni come quella approvata oggi sono la chiave per «ottenere la pace. La sicurezza. E la stabilità», fornendo una legittimazione internazionale agli sforzi della Palestina per «riconoscere il diritto legittimo del popolo palestinese, a cominciare dall’autodeterminazione».

La posizione degli Usa

Parole, quelle di Abbas, rivolte chiaramente agli Usa: uno dei nove stati che hanno votato contro la risoluzione. E che, dopo il veto già espresso di recente, attraverso la delegazione statunitense ha chiarito che l’Autorità Palestinese non soddisfa i criteri per l’adesione alle Nazioni Unite. E che la risoluzione non risolve le preoccupazioni precedentemente sollevate sull’adesione. Gli Usa preferirebbero dunque che lo Stato nascesse da un negoziato con Israele.

 

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