Morti sul lavoro: stritolato nello zuccherificio di Brindisi, colto da infarto alla Stellantis di Atessa
Due morti sul lavoro nell’arco di poche ore in Italia. La prima disgrazia è avvenuta intorno alle 23.30 di venerdì, nella ex Sevel, oggi stabilimento del gruppo Stellantis di Atessa, in provincia di Chieti.
Morti sul lavoro: dall’Abruzzo alla Puglia, due tragedie nella notte
Un operaio di 52 anni è stato stroncato da un malore improvviso mentre lavorava al reparto di montaggio, nel corso del terzo turno, quello di notte. Massimo Di Florio, originario di Lanciano, si è improvvisamente accasciato mentre era su un carrello. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte degli operatori sanitari, sia interni che del 118. Sul posto i carabinieri della compagnia di Atessa per le indagini e i rilievi di legge. Dalle prime ricostruzioni l’uomo sarebbe stato stroncato da un infarto.
Vincenzo Valente è morto dissanguato nello zuccherificio
Si chiamava Vincenzo Valente, l’altro operaio che va ad aggiungersi al tragico elenco di morti sul lavoro. L’uomo aveva 46 anni ed morto anche lui durante un turno notturno, in un tragico incidente nello zuccherificio della zona industriale di Brindisi. Originario di Latiano, dipendente di una ditta esterna, Valente sarebbe intervenuto insieme a un collega per effettuare delle operazioni al nastro trasportatore che trasferisce lo zucchero dal porto all’impianto. Con molta probabilità, dal momento che aveva piovuto, si sarebbe trattato di interventi utili a evitare che gli imballaggi contenenti il prodotto scivolassero. Si tratta di attività ordinarie in queste circostanze. Il braccio della vittima sarebbe rimasto incastrato nell’ingranaggio, che evidentemente era in funzione, provocando una forte emorragia e il dissanguamento che gli è stato fatale.
Anche il padre dell’operaio di Chieti era morto sul lavoro
La polizia indaga sull’accaduto, coordinata dal pubblico ministero Raffaele Casto. Agli esperti dello Spesal, invece, spetta il compito di verificare il rispetto della normativa di sicurezza sui luoghi di lavoro. Sono scattati i sigilli al pezzo di nastro su cui è avvenuto l’incidente, a circa 10 metri di altezza, in attesa di fare piena luce sull’accaduto.
L’11 febbraio del 2015, anche il padre dell’operaio, Cosimo Valente, all’epoca 65enne, rimase vittima di un incidente mortale sul lavoro; perse la vita dopo un volo di diversi metri, cadendo da un albero che stava potando nelle campagne tra San Michele Salentino e Latiano.