Meloni al “Corriere”: «La sinistra si vergogni di difendere De Luca, che delusione la Schlein…»
Dalla difesa all’attacco. “Su De Luca si è parlato tanto: sono stata insultata e banalmente mi sono difesa. La sinistra che quando io sono stata insultata non ha detto mezza parola e ora si straccia le vesti si dovrebbe vergognare. Mostra la sua vera natura, hanno due pesi e due misure, non credono a nulla e semplicemente ritengono di essere migliori degli altri. Ieri mi ha scritto un sacco di gente di sinistra e mi hanno detto che ho fatto bene”. Toni forti e decisi quelli della premier Giorgia Meloni intervistata per la serie ‘Italia. Europa, le interviste del Corriere’, online sul corriere.it. Per la premier, all’indomani del beffardo saluto al governatore in risposta alle sue offese, “anche la segretaria del Pd ha perso un’occasione, l’occasione di dimostrare che rappresentava un cambiamento“, tacendo quando De Luca aveva insultato Meloni e prendendo le difese del governatore campano ieri. “Ma vede? – aggiunge – io faccio comunque il tifo per la Schlein”, affinché “abbia più coraggio come leader e come donna”.
Meloni: nessuna guerra ai magistrati
La riforma della giustizia, approvata oggi in Cdm, trova una Meloni per nulla disposta a metterla sul piano del conflitto con la magistratura. “Mi spiace qualcuno la veda come una vendetta, ma io non sono per la conservazione e lasciare le cose che non funzionano come stanno, non ho paura di chi vuole combattermi per mantenere lo status quo né tantomeno resto per scaldare la sedia”. E poi, aggiunge, di cosa dovrei vendicarmi coi magistrati? L’Anm considera la riforma della giustizia punitiva, “ma non capisco perché considerarla una vendetta nei confronti dei pubblici ministeri, è bizzarro parlare di vendetta. Ci si vendica di nemici, io la magistratura non lo considero un mio nemico, bisognerebbe chiedere alla magistratura se considera questo governo un nemico”.
La riforma del premierato
“La libertà di scegliere il governo non è prevista dalla Costituzione, salvo quando le forze politiche non esprimono una maggioranza” e il Presidente della Repubblica “è costretto a un ruolo di supplenza per una falla del sistema, comunque deve schierarsi in qualche maniera e non aiuta la sua funzione di garanzia risolvere la falla nel sistema. Non è vero che non c’è il contrappeso, il Presidente della Repubblica è garante della costituzione, quello è il contrappeso”, dice la premier intervistata da Fiorenza Sarzanini sul “Corriere’ online sul corriere.it, rispondendo alle critiche sulla riforma del premierato.
Gli scenari in vista delle Europee
Sull’Europa, la premier preferisce non fare previsioni, rispetto alla possibile maggioranza e presidenza. Prima si vota, poi si decide, anche su un’eventuale leadership italiana. “Io ho le mie idee ma non parto dal candidato, parto dalla maggioranza, la politica la fa la maggioranza. Se si parte dal candidato è per tentare di ricostruire il sistema dell’inciucione, della maggioranza arcobaleno, provo a costruire una maggioranza differente, poi parleremo anche del presidente della commissione”. E aggiunge. “Fa sempre sorridere che si pensi di poter decidere chi farà cosa prima che i cittadini abbiano votato – aggiunge -, il ruolo che avrà l’Italia dipenderà dai risultati delle elezioni, dalla forza che avrebbe il governo e di quello che accadrà negli altri paesi”.
Poi arriva la domanda sulla sua vicinanza alla Von Der Leyen. “Mi pare che i temi europei si affrontino sempre un po’ come se fossimo delle tifoserie, non faccio la cheerleader. Io sto dalla parte dell’Italia, di tutto il resto mi interessa poco. Io sto dalla parte dell’Italia, sempre e comunque. Che significa? Von Der Leyen era la presidente di una commissione, una commissione che io oltretutto non ho votato, ma era mio dovere cercare un’interlocuzione, perché devo portare a casa i risultati, è mio dovere ed è quel che mi chiedono gli italiani”.
E il rapporto con Viktor Orban? “Io dialogo con tutti, non sono probabilmente completamente d’accordo con nessuno con cui parlo perché ho delle mie idee e una mia identità, ma non sarò mai, mai d’accordo con l’idea che la Ue sia un club, un salotto radical chic. Penso che in un tempo come questo chi lavora per dividere faccia un errore strategico fondamentale, ha molto più senso chi lavora per cercare le sintesi”.
Non si nasconde, Meloni, neanche sul fronte francese. “Marine Le Pen sta facendo un percorso interessante, su alcuni dossier ci siamo trovate sullo stesso fronte già in questa legislatura. Su molti dossier si sono già create maggioranze alternative ed è per questo la sinistra è così nervosa”.
Fisco, grandi risultati, altro che favori agli evasori
C’è spazio anche per il fisco. “Non ho mai detto che c’è un’evasione intollerabile e un’evasione tollerabile. Per me l’evasione è tutta intollerabile e il Governo la persegue tutta e mi pare che questo sia dimostrato non dalle mie parole, ma dai fatti”, risponde così la presidente del Consiglio, a una domanda sul redditometro. “Ricordo che nel 2023 l’Italia ha raggiunto il record storico di recupero di proventi dalla lotta all’evasione fiscale, con 25 miliardi di euro recuperati, 4 miliardi e mezzo in più rispetto all’anno precedente, che arrivano a 31 miliardi se si considera il recupero che l’Agenzia delle Entrate ha fatto per conto di altri enti”. Quindi, rivendica la premier, “è un fatto che questo governo sta combattendo l’evasione fiscale meglio di quanto abbiano fatto i precedenti”.
Ucraina, aiutare Kiev nei suoi confini
Guerra e armi della Nato trovano la Meloni con le idee chiare. Non dimentichiamo che oggi c’è una recrudescenza da parte della Russia nel colpire direttamente la popolazione civile. Il dibattito nasce dal fatto che ci si interroga se colpire zone” in Russia “da dove vengono quegli attacchi” all’Ucraina. “Credo non sia necessario, è meglio rafforzare la capacità di dotare l’Ucraina di sistemi efficaci di difesa anti-area, un lavoro fatto anche dall’Italia con i Samp-T per esempio, senza rischiare un’escalation fuori controllo”.
Infine, la previsione sul risultato di FdI alle Europee. Ventisei per cento? “Sto”, chiude la premier facendo riferimento ai risultati delle ultime Politiche.