Le strade del benessere: Stefano Bini spiega le ragioni del successo di un format targato Rai
In tv, si è visto di tutto, ma mai un programma che raccontasse le stazioni termali italiane. Ci ha pensato Stefano Bini, autore e conduttore Rai che, dopo tanti programmi sulla cucina e sul territorio, s’immerge nelle acque termali di strutture millenarie. “Le strade del benessere” è un appuntamento che ogni domenica, alle 16:50, su Rai Premium (canale 25) raccoglie sempre più ascolti e consensi. Ne parliamo con l’autore e conduttore, Stefano Bini.
Come le è venuta questa idea?
“I miei ultimi due programmi televisivi, Wild Food Maremma su Food Network e Road To Meraviglie su Rai Premium, hanno visto sempre una puntata dedicata alle terme e in entrambi ha riscosso grandissimo successo di ascolti. Mi sono chiesto insieme al team autorale e produttivo, e poi con la Rai, se l’idea di costruire un intero programma sulle stazioni termali potesse funzionare. Da parte di tutti, c’è stato un grande entusiasmo e così siamo partiti”.
Stefano Bini ogni domenica su Rai Premium
Lei è anche critico televisivo, come giudica la tv italiana?
“Sarò un bastian contrario ma credo che la tv italiana sia la più bella del mondo. Accendi e trovi cultura, trash, documentari, programmi per bambini, inchieste, serie tv, approfondimento, intrattenimento e cooking. Tutto, per il 90%, gratuitamente. È inutile dire che la tv anni ’80 o ’90 era più bella, era semplicemente diversa. La tv, oltre a seguire i tempi, si evolve e da noi, vista l’offerta, non si è evoluta in negativo. Magari ci sono troppi canali che deviano il telespettatore ma sono certo che dopo l’exploit degli ultimi dieci anni, a breve si tornerà ad un ridimensionamento con la fusione non solo tra broadcaster ma anche tra piattaforme streaming. Una cosa che vorrei accadesse è che i dirigenti, soprattutto di Rai e di Mediaset, capissero quanto sia importante la tv dei ragazzi e la riportassero rispettivamente su Rai2 e Italia1. Se non permetti ai bambini e ai ragazzi di crescere con una rete tv, questa è destinata a morire e avere per sempre il solito pubblico, che prima o poi invecchia”.
E del caso Amadeus che ne pensa?
“Penso che Amadeus abbia fatto bene a cambiare aria, la Warner Bros è una multinazionale che prova a “ingaggiare” a peso d’oro artisti da altri broadcaster. Ritengo però che la Rai sopravvivrà anche senza un’importante risorsa artistica. Anzi, ci sarà spazio per nuove e meritevoli leve”.
Quale sarà il futuro professionale di Stefano Bini?
“Sono un’ottimista di natura, lo vedo roseo. Intanto, a luglio andrà in onda la seconda edizione di Road To Meraviglie. Proprio in questi giorni stiamo vagliando se restare su Rai Premium o collocarci nella mattina di Rai2. E poi un progetto per Rai Play”.