La verità, vi prego, sulle intimidazioni. Il caso Giannini, gli insulti a Sardone, la mostra di Concita

25 Mag 2024 15:20 - di Vittoria Belmonte

Ci sono episodi che vanno messi in fila, paragonati, perché con giudizio non fanatico essi possano essere soppesati e valutati. E giudicati in relazione alla litania che si mormora e si rilancia con grande sfoggio di preoccupazione: l’onda nera, nerissima, che si addensa sull’Europa, sull’Italia, sul mondo. Insomma avete capito: il fascismo planetario (Raimo dixit).

Primo fatto. Il candidato di punta dello schieramento di sinistra Schmit ha detto che in Italia è in atto un attacco ai diritti delle donne e dei giornalisti. Quasi a voler suffragare la sua tesi Massimo Giannini ha denunciato a Ottoemezzo l’atto di intimidazione inaudita cui sarebbe stato sottoposto. “Reduce dal programma di Fazio, dove avevo criticato la maggioranza, sono andato a dormire e 4 agenti di polizia mi hanno svegliato alle 4 di notte per notificarmi una querela per diffamazione. Siamo all’intimidazione della stampa“. Appreso del fattaccio, il ministro Piantedosi si è scusato con Giannini. Ma il Pd vuole andare fino in fondo: chiederemo conto in Parlamento dell’episodio che ha turbato i sonni di Massimo Giannini. Che se ne ricava? Nel “regime” Italia vai dal resistente Fazio (superpagato sulla rete degli americani cattivoni) e la polizia non ti fa dormire stile Ovra…

Secondo fatto. Concita De Gregorio invita i suoi lettori a visitare una mostra. Di che si tratta? Lasciamole la parola. “Si inaugura oggi a Brescia su iniziativa di Vincenzo Cottinelli una mostra-reportage di Claudio Rizzini intitolata “Destra estrema. Simboli, corpi, rituali”. È un’indagine fotografica sulla destra italiana. Rizzini ha seguito gli estremisti di destra e i loro simpatizzanti nelle piazze, nei raduni, nei concerti. Dalle immagini emerge un mondo dall’identità fortissima che esibisce con fierezza la sua anima nera. Negazionismo, esaltazione del regime nazifascista, attacchi sistematici alla Costituzione e alla Resistenza, violenze e vandalismi. Cito un passaggio della presentazione. “Sono passati cento anni dal delitto Matteotti, cinquanta dalla strage di Piazza della Loggia. In mezzo, Piazza Fontana, tragico inizio della strategia della tensione. Ombre nere si aggirano ancora in Italia e in grande parte dell’Europa: sono i militanti delle formazioni della destra estrema. Violenti quando si muovono in branco, sempre più istituzionalizzati“. Istituzionalizzati, si intende, perché sette milioni e passa di italiani hanno votato per FdI. Tutti complici delle ombre nere.

Terzo fatto.  La leghista Silvia Sardone va all’università di Torino occupata dai Pro-Pal per fare un video e viene accerchiata. Volano insulti. Carinerie tipo: sei una merda, fai schifo, razzista, sessista. “Non venite a parlare male di noi qua davanti con questa maglietta schifosa di Salvini”. Urla: “Siamo tutti antileghisti”. Le tirano dell’acqua addosso. la accusano di avere lei provocato loro. Sardone non è entrata. Sta fuori dall’università. Niente da fare. Il branco la incalza, la costringe ad andarsene. “Sei una merda”. Spintoni. Notizia seminascosta. L’europarlamentare però posta il video sulla sua pagina Fb.

A voi il giudizio su chi intimidisce chi.

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