Kiev, 007 ucraini sventano un piano delle spie russe per uccidere Zelensky: una sorta di “regalo” a Putin

7 Mag 2024 17:30 - di Lorenza Mariani
Zelensky

Zelensky sempre più a fuoco nel mirino dei russi: i servizi segreti di Kiev hanno sventato un piano per rapirlo e ucciderlo. Lo Sbu, l’agenzia dei servizi ucraini, ha reso noto oggi di aver smantellato una rete di agenti dell’Fsb, i servizi di sicurezza russi, che stava preparando l’operazione per sequestrare e assassinare Zelensky. Nel disegno delle spie, secondo le news diffuse dallo stesso Sbu su Telegram, sarebbero coinvolti anche due funzionari del dipartimento ucraino per la sicurezza. Un uomo e una donna che avrebbero fornito informazioni determinanti ai russi.

Sventato un piano russo per assassinare Zelensky

Una sorta di regalo d’insediamento – il rapimento e l’uccisione del presidente ucraino – che, secondo la ricostruzione che arriva da Kiev, con la supervisione dell’Fsb da Mosca, avrebbe dovuto portare all’eliminazione di Zelensky e di altri funzionari governativi come “omaggio” a Vladimir Putin, per l’insediamento del presidente russo fresco di vittoria elettorale. E che proprio oggi ha giurato per la quinta volta. Non solo. Secondo i dettagli resi noti dall’intelligence ucraina, che definiscono le linee guida del progetto, l’Fsb, in particolare, avrebbe cercato di reclutare militari, destinati a compiere materialmente l’azione, tra i reparti impiegati per la protezione del presidente.

I servizi di Kiev annunciano di aver smantellato una rete coordinata da Mosca

Il piano, allora, avrebbe previsto il rapimento di Zelensky e poi la sua eliminazione. E con il presidente, sarebbero finiti nel mirino il capo dei servizi di sicurezza Vasyl Malyuk. Il capo dell’intelligence Kyryll Budanov. Insieme ad altri funzionari e militari di alto livello. Pertanto, stando sempre alle ricostruzioni fornite dai servizi di Kiev, l’intero disegno spionistico prevedeva una lunga e accurata attività di osservazione: con raccolta di informazioni per individuare il domicilio principale di tutti gli obiettivi nel mirino. Le coordinate desunte da rilievi, appostamenti e pedinamenti, dunque, avrebbero permesso di condurre un attacco missilistico a colpo sicuro.

Ecco, secondo la ricostruzione dell’intelligence ucraina, cosa prevedeva il piano d’azione russo

Poi, sempre nelle previsioni, dopo il raid l’area interessata sarebbe stata raggiunta da droni, che avrebbero dovuto portare il secondo attacco in base a un copione che la Russia ha già sperimentato in diverse città dell’Ucraina. L’operazione sarebbe quindi stata chiusa con il lancio di un secondo missile, destinato a devastare ulteriormente l’area. E a eliminare, se possibile, le tracce relative all’impiego di droni. Ed è in questo contesto organizzativo che, secondo quanto riporta Ukrainska Pravda, i due funzionari dell’amministrazione della sicurezza ucraina sono stati accusati di tradimento e di complicità con un attacco terroristico.

Nel mirino anche il capo dei servizi di sicurezza, il capo dell’intelligence e altri funzionari e militari di alto livello

«Il controspionaggio della Ssu e gli investigatori hanno sventato i piani della Fsb per eliminare il presidente dell’Ucraina e altri rappresentati dei vertici militari e politici», ha annunciato a progetto saltato oggi la Ssu, che ha è riuscita – riporta sempre il sito del giornale ucraino citato – a smascherare la rete di agenti che le cui attività sarebbero state coordinate dall’Fsb da Mosca. Tra questi, appunto, i due funzionari arrestati, che avrebbero fornito informazioni segrete a Mosca. In questo modo – prosegue la ricostruzione del giornale – i russi stavano attivamente sviluppando piani per eliminare Zelensky. Di più: stavano per entrare nel vivo dell’azione.

Piano per uccidere Zelensky: arrestati due funzionari del dipartimento ucraino per la sicurezza

Secondo quanto apprende l’Adnkronos, allora, i due soggetti arrestati avevano ricevuto dai russi due droni Fpv, dotati di telecamere. E munizioni che avrebbero dovuto consegnare ad altri complici coinvolti nel progetto segreto. Secondo quanto stabilito dall’inchiesta, i due funzionari – riferisce il Quotidiano nazionale – «sono una donna, accusata di aver fornito alla Russia informazioni per lanciare un attacco aereo contro Zelensky. E un uomo, polacco, accusato di essere pronto a fornire informazioni riguardanti l’aeroporto di Rzeszów-Jasionka, nel sud-est della Polonia, che il premier ucraino usa per i suoi viaggi all’estero». Entrambe avrebbero accettato volontariamente di collaborare con i russi in cambio di denaro. La più obsoleta delle motivazioni…

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