Israele non arretra, bombe su Gaza nonostante lo stop ordinato dall’Aja: 10 morti in un raid su una scuola

25 Mag 2024 14:53 - di Lorenza Mariani
Gaza

Israele non arretra: nonostante la Corte internazionale di Giustizia dell’Aja abbia ordinato allo Stato ebraico di fermare l’offensiva militare, sollecitando al contempo Hamas a rilasciare gli ostaggi, subito dopo Tel Aviv ha fatto scattare nuovi raid su Gaza. Non solo. Ancora oggi i palestinesi ha denunciato nuovi raid israeliani sulla Striscia.

Bombe su Gaza nonostante la sentenza dell’Aja

Oggi il campo di Jabalya è stato preso di mira da un attacco mirato, che ha spinto molte persone a fuggire dalla zona. Non solo. Secondo l’agenzia palestinese Wafa che cita fonti mediche locali, e secondo i reporter di Al Jazeera Arabic nella Striscia, sarebbero dieci le vittime palestinesi – tra loro donne e bambini – e 17 i feriti, sotto i raid che hanno colpito una scuola nel nord di Gaza. Un bilancio in drammatico, continuo aggiornamento.

Meloni e Tajani incontrano il premier palestinese

Intanto, sul fronte diplomatico, il premier Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi il Primo Ministro palestinese, Mohammed Mustafa, al quale ha ribadito – secondo quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi – il sostegno italiano a tutti gli sforzi in atto per un cessate il fuoco sostenibile. Il rilascio di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas. E un salto di qualità nell’assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza». Di più. Durante il faccia a faccia, si apprende sempre da Palazzo Chigi, «è stato sottolineato il forte impegno italiano a favore della popolazione civile di Gaza anche attraverso ulteriori finanziamenti per l’iniziativa Food for Gaza».

Gaza, la premier: «Sostegno a tutti gli sforzi per un cessate il fuoco sostenibile»

E, soprattutto, nel corso del colloquio con il premier palestinese «Meloni ha ribadito la necessità di riavviare un processo politico che conduca a una pace duratura basata sulla soluzione dei due Stati». A sua volta, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, incontrando il premier palestinese poco prima che si svolgesse il colloquio con la Meloni, ha annunciato che «il governo italiano ha disposto nuovi finanziamenti a favore della popolazione palestinese, per un totale di 35 milioni di euro. Di questi, 5 milioni saranno destinati a Unrwa».

Il vicepremier Tajani: un ruolo ponte per l’Italia

L’Italia, grazie alle sue posizioni equilibrate – ha sottolineato il ministro degli Esteri Tajani – vuole svolgere un ruolo di ponte e lavorerà con sempre maggiore intensità affinché si chiuda questa fase dello scontro militare a Gaza. «Noi crediamo che sia necessario lavorare alla soluzione “due popoli, due Stati” nella cornice di un più ampio processo politico che porti alla pace, frutto di un’azione regionale coordinata, con un forte appoggio della comunità internazionale», ha rilanciato il vicepremier.

«Soluzione due popoli due Stati attraverso processo politico»

«È essenziale – ha quindi proseguito – affrontare sia l’emergenza umanitaria del popolo palestinese e le sue legittime aspirazioni ad avere un proprio Stato. Sia le altrettanto legittime esigenze di sicurezza di Israele. La creazione di uno Stato palestinese deve essere parte integrante di tale percorso», ha sottolineato il vicepremier. Concludendo con il ribadire che l’Italia continuerà ad assicurare, come nel passato, il pieno sostegno all’Autorità Palestinese e al suo rafforzamento. Come dimostrano le iniziative per lo sviluppo di capacità autonome nel settore della governance e della sicurezza.

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