Infermiera di Piombino condannata all’ergastolo per per 4 morti sospette con iniezioni letali
Fausta Bonino, l’infermiera dell‘ospedale di Piombino (Livorno) finita a processo per la morte di alcuni pazienti, è stata condannata all’ergastolo dalla Corte d’assise d’appello: si tratta del processo bis di secondo grado, dopo che la Cassazione aveva annullato l’assoluzione della donna. Le morti avvennero fra il 2014 e il 2015. Inizialmente Bonino era stata accusata per dieci decessi: in primo grado era stata condannata all’ergastolo per quattro, in appello era stata assolta. Poi è arrivata la Cassazione, che ha disposto un nuovo appello per quattro pazienti morti, confermando l’assoluzione per gli altri sei casi.
Per Bonino il sostituto procuratore generale aveva chiesto la condanna all’ergastolo. L’infermiera era accusata di aver causato la morte di quattro pazienti iniettando loro eparina: un anticoagulante che, se assunto in quantità imponenti, provoca emorragie interne. La donna si è sempre professata innocente. Impietrita la donna alla lettura della sentenza: dovrà ora attendere un nuovo passaggio in Cassazione, prima di conoscere il suo destino. “Prendiamo atto della sentenza, fa rivivere quella di condanna di Livorno. Siamo curiosi di leggere come sarà fatta la motivazione perché ci sono molti dubbi in questa vicenda, molte incongruenze, molti fatti che non tornano. E quindi la corte d’assise d’appello adesso avrà il compito di mettere in fila queste cose, se ci riuscirà vedremo. Noi faremo ricorso per Cassazione sicuramente, non riesco a immaginare come possano fare”. “Mi dispiace” per Fausta Bonino, “che non finisce per lei questo calvario che dura da otto anni”. Così l’avvocato Vinicio Nardo, difensore di Fausta Bonino (al centro nella foto Ansa, mentre esce dal Tribunale)
Queste le tappe della vicenda giudiziaria, particolarmente intricata:
Quattro pazienti
morirono per una overdose di eparina, “ma non vi sono indizi gravi, precisi e concordanti che possano ricondurre gli omicidi a Fausta Bonino”. È un passaggio della motivazione con cui la Corte di Appello di Firenze aveva assolto l’inferniera a fine gennaio 2022, “per non aver commesso il fatto”. Nel maggio 2023 la Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione di Bonino, per sei dei casi di morte sospetta in corsia sui 10 totali di cui è stata accusata nella vicenda giudiziaria. Per gli altri 4, però, sui quali sui la Suprema Corte non ha confermato la sentenza di assoluzione della corte di appello di Firenze del 22 gennaio 2022, tutto era stato rimandato a un un nuovo processo di appello a Firenze. Che ha dato l’ergastolo all’infermiera per 4 decessi.