Ilaria Salis, ecco la prima intervista da santa subito: “Se eletta, voglio dedicarmi a bambini e anziani”
“So di essere dalla parte giusta della Storia”, si sente “vittima di un’ingiustizia” e reclama un “processo in cui mi siano garantiti i diritti fondamentali”. È quanto si legge nella prima intervista rilasciata da Ilaria Salis, dopo la concessione degli arresti domiciliari. Un po’ Giovanna d’Arco, un po’ Madre di Teresa di Calcutta, Ilaria Salis rilascia a La Stampa un’intervista chiaramente elettorale..
Ilaria Salis, l’intervista a La Stampa: “Sono dalla parte giusta della Storia”
La maestra milanese, arrestata in Ungheria per tentato omicidio, ha parlato dalla sua cella negli ultimi giorni tramite il padre, che ha riferito al giornale domande e risposte. “Perché ha scelto di candidarsi?”, le chiede Andrea Rossi. La risposta è da libro Cuore degli anarchici insurrezionalisti. “Voglio trasformare questa mia vicenda in qualcosa di costruttivo non solo per me. Vorrei potermi dedicare a una cosa che mi sta molto a cuore: la tutela dei diritti umani. La mia situazione giudiziaria non può e non deve essere pregiudicata o aggravata dalle mie posizioni politiche. Non è mia intenzione sottrarmi, ma difendermi all’interno di un processo in cui siano garantiti i diritti fondamentali, il principio di proporzionalità e la presunzione di innocenza”.
Alla domanda se si sia sentita sostenuta dal governo “preferisco non rispondere”. Ha pesato la vicinanza tra alcuni partiti di maggioranza e Orban? “Anche in questo caso preferisco non dire niente”. “Se sarò eletta farò in modo che chi si trova in situazioni di ingiustizia come la mia non sia lasciato solo. Credo sia importante dare visibilità e voce al mondo delle carceri. Voglio dedicarmi a sostenere uomini, donne e bambini vittime di ingiustizie, sfruttamento, violenze, guerra, povertà e discriminazioni”.
Santa subito, preferibilmente con un seggio a Bruxelles
E ancora, sulle proteste pro-Gaza “ho visto le immagini delle proteste nei telegiornali ungheresi. È rincuorante che gli studenti non siano rimasti in silenzio davanti al massacro quotidiano di civili, la fame e le bombe che si abbattono sulla striscia di Gaza. Da insegnante credo che la formazione di una persona non si esaurisca nello studio. Il contributo dei giovani e la loro partecipazione politica sono particolarmente preziosi”. “Fin dal primo giorno ciò che mi ha dato il coraggio e la speranza per andare avanti a testa alta è la consapevolezza di essere dalla parte giusta della Storia”. Il giorno in cui uscirà dal carcere “per prima cosa abbraccerò finalmente le persone a cui voglio bene. Poi mangerò una pizza”. Insomma, santa Subito, ma prima con un seggio al parlamento europeo.