Il traffico di migranti vale 150 miliardi di euro l’anno: al convegno di Palermo il “business” spiegato bene

13 Mag 2024 13:05 - di Maurizio Ferrini
traffico migranti

“Il traffico dei migranti porta alle organizzazioni che lo gestiscono circa 150 miliardi di dollari l’anno”. Lo ha detto Adly Hussein, presidente della corte d’appello de Il Cairo intervenendo al convegno “Connessioni tra criminalità organizzata e terrorismo” organizzato dal Coppem (Comitato Permanente Partenariato Euromediterraneo dei Poteri Locali e Regionali) in collaborazione con l’Ars. All’incontro, all’Assemblea Regionale Siciliana a Palermo, hanno partecipato magistrati ed esperti di terrorismo e sicurezza di Egitto, Grecia, Libia, Giordania, Marocco, Belgio e il rappresentante italiano di Eurojust.

Connessioni tra criminalità organizzata e terrorismo: convegno a Palermo

“La criminalità organizzata rappresenta una grande minaccia non solo nel Mediterraneo”, ha spiegato il magistrato egiziano, elencando le principali attività illegali delle mafie: oltre alla tratta di esseri umani, il traffico armi il cybercrime, il narcotraffico.

All’evento hanno preso parte anche il prefetto di Palermo Massimo Mariani, il questore Vito Calvino e il comandante provinciale dei Carabinieri Luciano Magrini. Al centro delle riflessioni dei magistrati vi sono le modalità operative delle reti criminali transnazionali, le modalità di finanziamento delle organizzazioni criminali e terroristiche e le possibili sfide che si prospettano in termini di cooperazione giudiziaria internazionale: i risultati del tavolo di lavoro, spiega il segretario generale del Coppem Francesco Sammaritano, “verranno poi inviati a Lega araba e Commissione europea, auspicando che ne conseguano normative in grado di dare ai nostri magistrati gli strumenti per combattere al meglio questo fenomeno“.

Traffico di migranti, terrorismo e droga: le rotte si intrecciano in Africa

“Le principali attività criminali sotto la lente d’ingrandimento sono traffico di stupefacenti e riciclaggio di denaro sporco. In particolare, sottolinea Sammaritano, “il terrorismo internazionale si è dotato di basi operative in Siria, Giordania e Libano, che producono droghe sintetiche da distribuire poi alle organizzazioni criminali: inoltre, nelle principali capitali europee e arabe vengono riciclati flussi di denaro sporco, che poi vengono immessi nelle economie sane creando problemi seri alla libera concorrenza e a qualsiasi prospettiva di crescita”.

“L’Africa occidentale è diventata punto di transito di enormi quantità di droga”, ha spiegato Mohamed Fouda, responsabile di Unodc per lotta al terrorismo in Africa. “Sono sempre più frequenti i sequestri di cocaina in zone in cui la droga non è prodotta, come il confine tra Senegal e Mali, dove intercettammo tempo fa una tonnellata di cocaina. E l’Africa occidentale è anche l’ epicentro mondiale del terrorismo, la zona col maggior numero di crimini legati al terrorismo. Ciò perché – ha aggiunto Fouda – c’è un rapporto di collaborazione e aiuto reciproco tra le organizzazioni che gestiscono i traffici di droga e quelle terroristiche”.

A sottolineare la criticità del momento, anche Enas Sayed Mohammed Aly Mekkawy, ambasciatrice della Lega Araba a Roma:  “Siamo a un punto critico della storia, abbiamo generazioni di giovani che non credono in quanto abbiamo imparato dalla Seconda guerra Mondiale e sono terreno fertile per il terrorismo”.

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