Il presunto Fleximan non confessa ma si difende: “Gli eroi sono altri, solo la sinistra mi definisce bandito”

21 Mag 2024 10:01 - di Leo Malaspina
Enrico Mantoan, 42 anni, operaio manutentore, non si vanta di essere “Fleximan”, non lo ammette nemmeno, ma difende quella idea di protesta contro la vessazione delle multe, spesso pretestuose, per fare cassa, ai danni di poveri automobilisti incastrati dagli autovelox, che lui – secondo le accuse – avrebbe  e vive in un paese in provincia di Padova. Oggi, su “Libero“, il giustiziere degli automobilisti, vicino alla destra più radicale, si difende rilanciando.

Fleximan e la giusta causa degli autovelox abbattuti

In Veneto, in totale, gli autovelox abbattuti sono stati ben sedici . E per Enrico Mantoan, sospettato di essere Fleximan, è partita una raccolta fondi per pagare le spese legali. “Sono sereno, mi sento gli occhi puntati addosso in ogni istante. Dopo la diffusione delle mie foto sui giornali e alla tivù, molti mi riconoscono al bar e per strada, mi fotografano, mi chiedono addirittura un selfie. Mi hanno chiesto di partecipare a trasmissioni televisive, mi vogliono in radio, mi inseguono per intervistarmi. Mi sembra tutto così irreale e strano. Stanno semplicemente facendo delle indagini e io sono semplicemente indagato, nulla di più”. Un eroe, per molti, ma lui si schermisce: “Sono sempre stato abituato a pensare che gli eroi di oggi siano quelli che riescono a crescere i figli pur disponendo in casa di un solo stipendio. Sono i ragazzi che decidono di metter su famiglia e acquistare casa nonostante l’incertezza di un lavoro a tempo determinato. Sono i pensionati che dopo una vita passata a lavorare riescono a malapena a pagare le bollette. Sono quelli che assistono a casa un famigliare disabile. E potrei continuare. Di eroi è pieno, il nostro Paese».

La sinistra che è già passata alle conclusioni

Enrico Mantoan la getta in politica: “Per la stampa di sinistra sono un criminale, un bandito. Poco gli importa del fatto che io sia semplicemente un indagato. Per loro, evidentemente, io già merito una condanna per il solo fatto di essere dalla parte sbagliata. Che io sia innocente o colpevole forse neppure gli importa. Non a caso, sono quelli che osannano la candidatura politica alle europee di chi è accusato di aver spaccato la testa a martellate a dei ragazzi di destra”.  Il presunto Fleximan poi chiarisce: “Alcuni giornali hanno persino parlato di una mia confessione, ma è assolutamente falso. Cosa penso degli autovelox? “Che nella maggior parte dei casi si tratta di strumenti utilizzati unicamente per fare cassa, non certo per tutelare la sicurezza. Se l’obiettivo fosse realmente la sicurezza, i Comuni si impegnerebbero in primis nella manutenzione delle strade, che rimangono piene di buche e non vengono asfaltate”.

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