I giornalisti di Unirai rovinano i piani della sinistra: “Lunedì lavoriamo, no a uno sciopero politico”

4 Mag 2024 15:52 - di Redazione
Unirai

“Lunedì 6 maggio i giornalisti di Unirai saranno regolarmente sul posto di lavoro per garantire agli utenti la normale informazione del servizio pubblico. Lo ha confermato, all’unanimità, l’assemblea degli iscritti riunita ieri. Il nostro sforzo sarà quello di offrire, nel corso dell’intera giornata, i tg e i servizi informativi grazie anche al contributo di chi in queste ore sta decidendo liberamente e responsabilmente di lavorare prendendo le distanze da uno sciopero politico proclamato in nome di una falsa emergenza democratica. Così come esiste il diritto di scioperare esiste anche quello di non aderire allo sciopero e nessuno può pensare di impedire o limitare questo diritto. Il servizio pubblico va rafforzato con i fatti e non con i proclami tipici di una campagna elettorale. Per questo invitiamo tutti i soggetti interessati ad abbassare i toni del dibattito. Siamo e saremo sempre disponibili al confronto con tutti, anche con chi cerca quotidianamente di delegittimare il nuovo sindacato dei giornalisti Rai”. Lo afferma in una nota il sindacato Unirai, liberi giornalisti Rai.

Dalle 5:30 di lunedì 6 maggio 2024 alle 5:30 di martedì 7 l’Usigrai, sigla storica dei giornalisti della Rai aveva annunciato lo sciopero per 24 ore. In un comunicato diffuso nei giorni scorsi l’Usigrai ha elencato i motivi della protesta: «Il controllo asfissiante sul lavoro giornalistico, con il tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo, l’assenza dal piano industriale di un progetto per l’informazione della Rai, le carenze di organico in tutte le redazioni, il no dell’azienda ad una selezione pubblica per giornalisti, la mancata sostituzione delle maternità, la disdetta dell’accordo sul premio di risultato, senza una reale disponibilità alla trattativa, la mancata stabilizzazione dei colleghi precari».

Una motivazione che non ha convinto  il nuovo sindacato dei giornalisti, costituito lo scorso 16 dicembre, guidato da Francesco Palese. Basta con il “pensiero unico”, almeno a viale Mazzini, uscendo fuori dal coro.

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