Redditometro, Meloni sospende il decreto e rassicura: “Mai nessun Grande fratello fiscale”

22 Mag 2024 19:35 - di Federica Argento
Fisco Meloni

Nessun Grande Fratello Fiscale sarà mai introdotto da Fratelli d’Italia, dal centrodestra, da questo governo. Noi siamo sempre stati contrari a meccanismi invasivi come il redditometro, applicati a persone oneste e la nostra posizione non è cambiata”. Lo ha assicurato il premier Giorgia Meloni, in un videomessaggio sui social nel quale ha anche annunciato che, insieme al viceministro Maurizio Leo, ha deciso di sospendere il decreto ministeriale che ha generato allarmi e polemiche sul possibile ritorno del cosiddetto redditometro. Meloni ha comunque chiarito che il decreto nasceva dall’esigenza di porre un argine “al potere discrezionale dell’amministrazione finanziaria” e indicare precise garanzie a tutela dei contribuenti.

Meloni: “Con noi non ci sarà mai un Grande Fratello Fiscale”

“Abbiamo ereditato una situazione però molto pericolosa nella quale non c’è alcun limite al potere discrezionale dell’amministrazione finanziaria di contestare incongruenze tra il tenore di vita e il reddito dichiarato. Da qui – ha spiegato il premier – la necessità di emanare un decreto ministeriale che prevedesse precise garanzie per i contribuenti”. “Quel decreto – ha proseguito – ha però prodotto diverse polemiche. Allora oggi ho incontrato il viceministro Leo, ci siamo confrontati sui contenuti del decreto che era stato predisposto dagli uffici del ministero dell’Economia e delle Finanze, e siamo giunti alla conclusione che sia meglio sospendere questo decreto in attesa di ulteriori approfondimenti, perché il nostro obiettivo è e rimane quello di contrastare la grande evasione e il fenomeno inaccettabile ad esempio di chi si finge nullatenente ma gira con il Suv o va in vacanza con lo yacht senza però per questo vessare con norme invasive le persone comuni”.

La decisione di sospendere il decreto

In mattinata Meloni aveva affrontato il tema con un post, nel quale, ribadendo l’assoluta contrarietà sua e del governo a un fisco occhiuto e invasivo oltre ogni limite aveva anticipato l’imminente confronto con Leo. Di fronte all’agitazione prodotta dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto ministeriale del 7 maggio Leo aveva subito chiarito gli intenti del provvedimento, che non si connota affatto come un ritorno al vecchio redditometro, ma anzi uno strumento per superarlo ponendo limiti al potere discrezionale dell’Amministrazione finanziaria di attuare l’accertamento sintetico: ossia la possibilità del Fisco di contestare al contribuente incongruenze fra acquisti, tenore di vita e reddito dichiarato.

L’obiettivo del governo: “Tutelare i lavoratori onesti e contrastare la grande evasione”

Un chiarimento che, complice l’attitudine alla strumentalizzazione della sinistra e probabilmente anche il clima da campagna elettorale, non è bastato a far rientrare gli allarmi, col rischio di generare incertezza e sconcerto tra i cittadini. La decisione di Meloni pone ora fine alle illazioni e rassicura tutti. “L’attuazione della delega fiscale, portata avanti in particolare dal viceministro dell’Economia Leo – ha scritto Meloni nel post della mattina – è fino ad ora andata nella direzione di migliorare il rapporto tra Stato e cittadino: tutelare i lavoratori onesti e contrastare la grande evasione, quella, per intenderci, dei sedicenti nullatenenti con ville, barca e supercar. Continueremo in questa direzione, sempre dalla parte dei cittadini”.

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