Femministe scatenate a Prato: “Gesù è trans”. E a Salvini: “Fascio attento, ancora fischia il vento”
Trasferta elettorale in Toscana all’insegna delle contestazioni arroventate per il segretario della Lega Matteo Salvini all’Hop’N Drop di Prato: una quindicina di manifestanti hanno presidiato l’ingresso e scandito slogan contro il vicepremier. Il movimento transfemminista e Non una di Meno hanno portato cartelli contro Cpr e codice degli appalti. Sono rimasti sino all’arrivo di Salvini per andarsene poco dopo l’inizio della presentazione del libro del segretario della Lega. Prima dell’evento, Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega, ha affrontato il gruppo di manifestanti, tenuti a distanza da un cordone di polizia. Fischi e insulti nei sui confronti: “Sei una buffona, non vogliamo i fascisti a Prato”.
La candidata all’europarlamento ha postato il video, dove si vedono cartelloni con scritte deliranti e si ascoltano slogan violenti: “Fascio attento, fischia ancora il vento” è scandito in maniera scalmanata e ululante. Coraggiosamente Ceccardi si è avvicinatata loro, non ha potuto stabilire un dialogo e ha scritto su Fb: “Eccoli qua, a Prato, i soliti sinistri contestatori che vorrebbero imbavagliare la democrazia e il libero pensiero. Uomini e donne che insultano, minacciano, agitano cartelli con scritte inqualificabili. Rifiutano il confronto con chi non è dalla loro parte. Qualcuno vorrebbe scagliarsi fisicamente contro di me. Ma se credono di farmi paura, si sbagliano di grosso. Io e la Lega andiamo avanti a testa alta, convinte delle nostre idee e fiere delle nostre radici e dei nostri valori, pronte a cambiare l’Europa!”. Queste le sue parole a corredo del video postato.
Femministe deliranti contro Salvini: “Gesù è trans”
“Gesù è trans”, recita un cartello agitato in prima linea dalle transfemministe. “Non ci fermiamo” dicono con tono intimidatorio i contestori e le contestatrici aggredendo verbalmente la Ceccardi e rifiutando ogni tipo di dialogo. I contestqtori “democratici” usano da tempo lo stesso standard utilizzato per le contestazioni contro Roccella: impedire fisicamente di esprimersi . “Vattene”, urlano e strepitano. Prato si era già rivelata una piazza arroventata contro la Lega poco più di una settimana fa. Quando ad essere aggredita era stata Anna Maniscalchi, candidata al consiglio comunale cittadino per la Lega. Salvini era stato bersagliato anche sui social per le foto giustapposte postate sui suoi profili social: raffiguranti un uomo trans in gravidanza contrapposto a quella di una famiglia eterosessuale e due bambini. Il vicepremier aveva replicato al polverone che tali foto avevano provocato:
“Scuole chiuse per il Ramadan e non per Natale”
“C’è un limite: quando vedo un uomo incinto non riesco a essere felice. Posso avere il diritto di dire che un uomo incinto con barba e baffi non è il futuro che ho in testa per i miei figli? Ecco, senza passare per retrogrado, non è quello il progresso. Ma una forma di egoismo perché poi la paga il bambino. Occorre un po’ di rispetto per i bambini e non solo per gli adulti”. E’ quanto aveva detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine di un incontro coi cittadini a Pisa, prima di andare a Prato. Dove i contestatori si sono scatenati: c’era un po’ di tutto: femministe, transfemministe, pro Pal;° chi inneggiava all’islamizzazione delle scuole Con cartelloni francamente deliranti. “Dieci manifestanti scarsi contro la Lega e contro di me – dice Salvini- inneggiano a “Gesù trans morto per la nostra libertà” e “Scuole chiuse per Ramadan, non per Natale”. Ma chi sono queste?? E, soprattutto, in che dimensione mentale vivono secondo voi???”. Bella domanda… «Con quella che tiene in mano il cartellone “Gesù è trans” ci vorrei parlare, per capire che idea di futuro ci possa essere».