Botte da orbi tra compagni alla Statale di Milano: Lotta comunista contro pro-Pal. Toccato il fondo (video)

22 Mag 2024 9:26 - di Angelica Orlandi
Statale di Milano

Se le danno di santa ragione pure tra compagni. Per la seconda volta in pochi giorni, all’Università Statale di Milano si è assistito a un nuovo scontro tra i militanti di Lotta comunista e gli studenti accampati per Gaza, entrambi appartenenti all’estrema sinistra. Un match tra accampati ed infiltrati. Da un lato le tendopoli degli studenti «pro Pal», dall’altro un gruppo di militanti di Lotta comunista, esterni all’ateneo, che si è addentrato nell’atrio della Statale. Si è arrivati allo scontro fisico, come attestano alcuni video  in cui si vedono persone scontrarsi fisicamente con pugni e calci nell’atrio vicino all’aula magna. Alla base del dissidio punti di vista differenti sulla causa di Hamas. (Il video sul Corriere della Sera on line).

Statale di Milano alla deriva: studenti pro-Pal finiti al pronto soccorso

L’occupazione dell’ateneo sta toccando il puto più basso e più degradante per un luogo di sapere.  “Non volevano vendere nessun giornale, sono venuti ad attaccarci”: questa la versione che gli universitari della Statale di Milano schierati a sostegno della Palestina raccontano alla Verità. I militanti di Lotta Comunista avrebbero tentato di distribuire volantini. Sono stati quindi invitati ad allontanarsi ed è qui che è scoppiata la rissa. Hanno aggredito alcuni occupanti dell’accampamento al punto da mandare al pronto soccorso due di loro. A un ragazzo, preso a pugni in faccia, sono stati messi alcuni punti di sutura, mentre un altro studente pro Pal è andata peggio: “preso a calci e pugni, è caduto per terra sbattendo la testa e – spiega un portavoce della Camera del Non Lavoro – è rimasto in osservazione al pronto soccorso per un sospetto trauma cranico”. Gli occupanti dell’ateneo milanese raccontano che  “nessuno si aspettava che, dopo quanto successo nei giorni scorsi, venissero anche degli adulti ad attaccarci”.

La Statale di Milano sta toccando il fondo

Rissa tutta interna all’estrema sinistra che ha trasformato un luogo di sapere in un ring. E’ il frutto avvelenato delle occupazioni fuori da ogni regola.  Spettacolo indecoroso sottolineato dal direttore del museo della Brigata ebraica di Milano, Davide Romano: “Gli scontri avvenuti in Statale tra Lotta Comunista e gli studenti Pro Pal sono il frutto dell’anarchia in cui la Statale sta degradando“. “Una università – lamenta- che partiva da una grande tradizione di cultura e formazione, e che negli ultimi mesi sta toccando il fondo. Arrivando a invitare personaggi come Moni Ovadia e Francesca Albanese (normalmente ospitati dai centri sociali) a parlare di Medio Oriente. Questo è populismo accademico. Che ora sfocia nelle occupazioni che violano la legalità e nella conseguente violenza”.

De Corato: “Incredibile: basta alle occupazioni abusive”

Si è arrivati all’estremo limite delle occupazioni e soprattutto dell’arroganza di gruppi che pretendono di dettare la linea alla dirigenza universitaria. E’ la reazione di Riccardo de Corato, deputato di Fratelli d’Italia ed ex vicesindaco di Milano.  “Quanto è successo in università Statale ha davvero dell’incredibile. Non solo, da giorni, alcuni studenti pro-Palestina si permettono di occupare abusivamente spazi dell’Ateneo; ora avvengono anche liti all’interno dello stesso tra gli stessi manifestanti e alcuni attivisti di lotta comunista. Questi ultimi, che sono schierati da sempre contro Israele e a favore di Hamas – spiega De Corato-. Non vengano a raccontarci che improvvisamente sono diventati sionisti! Ora basta occupazioni abusive! Qualcuno intervenga per far cessare questa vergognosa occupazione in atto da diversi giorni”. Intanto, a causa dell’occupazione, la Statale ha deciso di rimandare l’Open Day, previsto per il 25 maggio, a sabato 22 giugno. E per domani – in vista dell’assemblea Crui del 23 maggio – Cambiare Rotta annuncia un presidio all’università Bicocca “per rinnovare l’opposizione alla complicità dei nostri atenei con il genocidio in Palestina”. Insomma, il caos continua.

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