A volte ritornano, Di Pietro ringalluzzito dall’inchiesta ligure: “Tangentopoli non è mai finita”

15 Mag 2024 8:25 - di Carlo Marini
Di Pietro

“Tangentopoli? Non è mai finita, semmai si è ingegnerizzata”, “mi sembra che ci sia un filo di continuità che non si è mai interrotto”. Rispunta l’ex pm Antonio Di Pietro in un’intervista a La Stampa commentando l’inchiesta in Liguria.

“La questua si fa in chiesa, gli imprenditori non fanno la carità”

“Qualcosa è cambiato – dice l’ex leader dell’Italia dei Valori – non tutto” ed è rimasta “la privatizzazione della funzione pubblica”, “prima il reato era visibile, adesso attraverso mezzi e strumenti formalmente leciti si raggiungono finalità illecite e più difficilmente inquadrabili come condotte penalmente rilevanti… Le risulta che il finanziamento ai partiti sia un reato? Se lo sono inventati con una norma fatta apposta per bypassare il controllo giudiziario ben sapendo che chi paga i partiti si aspetta qualcosa. Se non sbaglio la questua si fa in chiesa, gli imprenditori che danno soldi, in generale, non fanno la carità”.

Per Di Pietro “Spinelli pagava tutti, come Gardini”

“Spinelli dice che lui pagava tutti. Quindi, sul punto, faceva come Raul Gardini. Evidentemente si attendeva un ritorno” sottolinea. E sulla “giustizia a orologeria” dice.. “Quale sarebbe rispetto alle 24 ore di un giorno, quella giusta per fare le indagini o seguire le misure cautelari? Quale mese? Quale anno? In Italia si vota di continuo. Le inchieste sono complesse: il giudice deve leggere migliaia di pagine, valutarle criticamente, immagazzinare i contenuti, per fare una sintesi intellegibile”. Critica poi il giro di vite sulle intercettazioni: “Limitarle anche sui reati di pubblica amministrazione è deleterio: non condivido questa battaglia di Nordio”.

Ma sulla separazione delle carriere è d’accordo col governo

E l’Alta Corte per giudicare i magistrati? “La giustizia extraprocessuale non mi ha mai convinto. Perché, per la sua conformazione di correnti, rischia di aiutare te oggi e me domani”. Via l’abuso d’ufficio… “È stato talmente sbriciolato che, così com’è, non serve a niente: rischia di creare processi che si concludono in nulla”. La separazione delle carriere… “Io – dice ancora Di Pietro – professo senza se e senza me l’indipendenza della magistratura, ma non ho ancora capito alcuni politici e l’Anm che dicono che con la separazione delle carriere viene a mancare l’indipendenza”.

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