Vino, Lollobrigida: “Dobbiamo proteggere l’Italia. Attenti al nuovo proibizionismo”
“Senza vino saremmo un’Italia più povera”. ‘Così il ministro Lollobrigida. “Abbiamo riunito per la prima volta nel nostro Paese le 30 nazioni dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del vino. L’Oiv è nata nel 1924 dopo una grande pandemia e delle guerre. Oggi viviamo giorni simili e assistiamo al tentativo di alcune nazioni di reintrodurre un nuovo proibizionismo attraverso le etichette. Mentre le etichette devono indurre a un consumo moderato e consapevoleà; ma non devono terrorizzare il consumatore”. Lo sottolinea il ministro per le politiche agricole e la sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, in un’intervista a ‘La Stampa‘, a margine dell’edizione numero 56 di Vinitaly: uno dei punti di riferimento internazionali più importanti del settore. Un crocevia di incontri istituzionali e chi produce, chi compra e chi vende. Fino a mercoledì. Da anni ormai questa fiera è diventata una vetrina per presentare studi, ricerche e prodotti innovativi.
Vino, Lollbrigida: “Qual è il nostro segreto”
”Con tanti ministri abbiamo parlato delle vere sfide del vino: bere di qualità, pagare il giusto, sostenere le aziende -aggiunge Lollobrigida-. Poi è sempre evidente come l’Italia sia la nazione della qualità del cibo. Il nostro cibo è percepito come espressione delle nostre eccellenze. Ma sapete quale è il nostro segreto? La sovrapposizione di tante culture, di tante contaminazioni. La nostra storia ci ha lasciato tanto dall’epoca romana quando eravamo il centro del mondo allora conosciuto; agli arabi e a tutte le culture che sono passate nel nostro Paese. Questa contaminazione per il mondo è eccezionale, questa è la nostra forza”.
Il ministro a Vinitaly: “Non possiamo punire i nostri agricoltori”
”L’Europa ci chiede un ruolo attivo, soprattutto in agricoltura -continua il ministro-. Quando parliamo di sostenibilità, dobbiamo farlo in senso realistico ed economico a protezione di chi produce con correttezza. Stiamo riconquistando questa posizione, si sta riacquistando sensibilità su questi temi. Anche perché nel mondo tutta l’Europa combatte contro tanti altri continenti per i mercati. E non possiamo punire i nostri agricoltori perché se siamo costretti a ridurre le produzioni dobbiamo comprare da altri; acquistando magari da chi usa gli stessi agro-farmaci che noi vietiamo”.
Lollobrigida: “Senza alcol non è vino. Si chiami in un latro modo”
“L’italiano è una lingua che definisce tutto con precisione: se parliamo di una bevanda che nasce dall’uva e si trasforma grazie alla fermentazione alcolica, il nome è vino. Il resto non lo è. Si chiami bevanda a base di uva, ma non vino, se non contiene alcol. Seguiremo le norme europee, ma attenzione a possibili effetti negativi sul mercato”. Il ministro ha aggiunto: senza vino sarebbe “un’Italia più povera”.