Università occupate, Foti: “Studenti nostalgici di un rosso antico. La politica condanni la prevaricazione”

8 Apr 2024 19:07 - di Federica Argento

Dall’Università Federico II di  Napoli parte il grido di battaglia dei collettivi rossi. La settimana dell’antagonismo lanciata dai collettivi rossi anti-Israele è appena iniziata. L’occupazione del Rettorato dell’ateneo di Napoli non è che l’inizio. Nella mattinata di lunedì 8 aprile il collettivo universitario “Rete studentesca per la Palestina” ha occupato la sede del rettorato dell’ateneo. I motivi sono sempre gli stessi: basta accordi con le università israeliane che rientrano nei progetti del bando del ministero degli Esteri (Maeci). Ma il “piano di guerra” degli studenti anti-Israele alza il tiro.  Il collettivo “Cambiare rotta“ fa sapere che per martedì ha indetto una manifestazione nazionale che coinvolgerà 25 atenei. Una “macchina da guerra”  per ribadire le richieste legate ai bandi inter-universitari. E sempre per martedì i collettivi si troveranno davanti alla Farnesina per un sit-it.

Gli esempi di Torino e della normale di Pisa

L’esempio dell’Università di Torino continua a fare scuola. Qui gli  studenti autenticamente “democratici” hanno avuto buon gioco. E il Senato Accademico si è piegato alle minacce degli studenti. Ed Anche a Pisa, dove la Scuola Normale ha interrotto la collaborazione sul bando Maeci. Un susseguirsi di arretramenti sotto il profilo del confronto delle idee di fronte al quale Tommnaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, si dice molto allarmato: “Continua a tirare un vento preoccupante nelle università italiane con l’occupazione dell’ateneo Federico II di Napoli, dopo quelli di Roma, Torino e Bologna“. L’esponente di FdI invita anche le altre forse politiche a non rimenere inermi. Il progressivo spadroneggiare degli atenei di collettivi che non rappresentano il sentire di tutti gli studenti lede ogni principio di confronto e di libertà.

Foti: La politica condanni la solita prevaricazione

“La prevaricazione si conferma essere lo strumento preferito dai soliti studenti nostalgici di un rosso antico che vogliono imporre la loro visione esclusivamente antiisraeliana; affermando con i soprusi il proprio pensiero circa il conflitto mediorientale. Gli universitari denunciano una fantomatica militarizzazione degli spazi storicamente dedicati al sapere e al confronto, quando sono i primi a metterla in atto- fa  notare lo spirito di contraddizione- . Questi atteggiamenti devono trovare una netta opposizione da parte di tutte le formazioni politiche; soprattutto da quei partiti che troppo spesso fanno finta di ignorare voltandosi dall’altra parte”.

A forza di ignorare il caos dilaga. Anche a Firenze, 200 tra prof e dipendenti dell’Università, chiedono lo stop al bando Maeci. “Non aderire al bando di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra Italia e Israele pubblicato dal Maeci”. È quanto chiedono con una lettera-appello ai propri rappresentanti oltre 200 tra docenti, assegnisti, dottorandi e tecnici-amministrativi dell’Università di Firenze. Il collettivo studentesco Cambiare Rotta da mesi sta portando avanti una campagna nelle università per boicottare il bando Maeci Italia-Israele 2024. Annunciano per martedì una “giornata di sciopero del comparto universitario e di presidio sotto la sede della Farnesina a Roma ore 15“.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *