Sconcerto per il no a Israele: dagli “Amici della Normale di Pisa” un chiaro segnale alla Scuola

30 Mar 2024 19:18 - di Natalia Delfino
normale di pisa

I rispettivi ruoli e l’autonomia dell’università non consento di definirlo un altolà. Ma certo lo “sconcerto” espresso formalmente dall’associazione Amici della Normale di Pisa nei confronti dell’ateneo, per la decisione di dire no al bando di collaborazione con Israele, è un segnale molto serio dell’isolamento in cui rischiano di trovarsi la prestigiosissima Scuola e più in generale le università italiane, se continueranno a piegarsi ai diktat dei collettivi.

Lo “sconcerto” degli Amici della Normale di Pisa per il no al bando di collaborazione con Israele

In una nota l’Associazione degli Amici della Scuola Normale Superiore di Pisa ha fatto sapere di aver “discusso al suo interno” la mozione del Senato accademico contraria al bando del ministero degli Esteri per la collaborazione con Israele, sottolineando che “i numerosi membri dell’Associazione intervenuti hanno tutti espresso il loro sconcerto e molti la loro contrarietà alla richiesta di riconsiderazione del Bando, ritenendo che istituzioni universitarie come la Normale debbano piuttosto, nel rispetto delle opinioni dei singoli, preoccuparsi di valorizzare sempre la scienza, la cultura e l’arte come elementi di dialogo e di raccordo universale”. Non solo: l’Associazione ha anche chiesto al direttore della Scuola, Luigi Ambrosio, che ne è a sua volta membro, di rendere note al Senato accademico queste considerazioni.

Chi sono gli Amici della Normale e perché la presa di posizione è un segnale allarmante per la Scuola

La presa di posizione è particolarmente significativa perché l’Associazione, che ha sede presso la stessa Normale, ha lo scopo di “sviluppare – si legge sul sito – un collegamento permanente tra il mondo economico e imprenditoriale e la Scuola Normale e svolgere attività e realizzare interventi di interesse della Scuola”. Del comitato direttivo fanno parte, tra gli altri, il presidente di Telecom Italia, Salvatore Rossi, che guida l’associazione; l’ex premier Giuliano Amato; il capo delle Relazioni istituzionali di Banca Intesa, Stefano Lucchini; l’ex Ceo di Intesa San Paolo Enrico Tommaso Cucchiani e un’altra mezza dozzina di esponenti di alto di livello del mondo dell’impresa più alcuni decisori politici. I soci dell’associazione sono per lo più soggetti bancari: Intesa Sanpaolo; Allianz; Banca d’Italia; Fondazione Pisa; Mediobanca; UniCredit.

(In foto, assemblea sulla Palestina in un’università italiana)

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