Stupro di Palermo, al via il processo contro il branco. Il legale della ragazza: “Riceve minacce continue”

19 Apr 2024 11:02 - di Federica Argento

Stupro di Palermo, inizia questa mattina davanti al Tribunale della città, a porte chiuse, il processo, con il rito abbreviato, che vede imputati i sei giovani palermitani accusati di aver stuprato una ragazza, oggi 20enne, la notte del 7 luglio del 2023 in un cantiere abbandonato del Foro Italico, nel capoluogo siciliano. La Procura, rappresentata dal Procuratore aggiunto Laura Vaccaro, aveva chiesto il giudizio immediato e gli imputati hanno scelto il rito alternativo dell’abbreviato. C’è anche un settimo ragazzo accusato dello stupro di gruppo, ma all’epoca dei fatti era minorenne ed è già stato condannato a 8 anni e 8 mesi di carcere dal Tribunale dei Minori di Palermo.

Stupro di Palermo, la vittima minacciata e aggredita in strada

Gli imputati, tutti ancora in carcere, sono: Angelo Flores, che la ragazza conosceva, Cristian Barone, Gabriele Di Trapani, Christian Maronia, Samuele La Grassa ed Elio Arnao. I giovani hanno sempre sostenuto che i rapporti con la giovane sarebbero stati consenzienti. La ragazza, dopo una presunta aggressione avvenuto nelle scorse settimane, è tornata a vivere in una comunità. A.V., la ragazza vittima del presunto stupro di gruppo avvenuto il 7 luglio del 2023 al Foro Italico di Palermo, “è circondata da un ambiente tossico a Palermo”. “E non è una leggenda, tanto è vero che a Pasquetta è stata pesantemente minacciata e aggredita“.

Il legale della vittima accusa la campagna denigratoria contro la ragazza

A dirlo è  Carla Garofalo, la legale della giovane. La ragazza oggi non è venuta alla prima udienza del processo. “C’è stata anche una campagna denigratoria nei confronti della ragazza – dice la legale – che è durata tutta l’estate. Io, purtroppo, sono arrivata nel processo solo a gennaio per cui non ho potuto gestire e seguire la parte precedente”. Da Pasquetta la ragazza è ospite in una casa rifugio, da dove i suoi movimenti “sono limitati” come dice la legale.

Il ragazzo e i genitori accusati di avere minacciato e aggredito nel giorno di Pasquetta la vittima del presunto stupro “sono indagati per violenza privata”. “Proprio ieri mi sono arrivati gli atti”, informa all’Adnkronos la legale della ragazza . Il giorno di Pasquetta la giovane, mentre passeggiava con il fidanzato, sarebbe stata avvicinata e minacciata da un ragazzo minore con la madre, che poi l’avrebbero portata a casa loro per chiederle di “ritirare la denuncia fatta tempo prima” per abusi sessuali. Il giovane, minorenne, non c’entra con la violenza di gruppo. Si tratta di un episodio collaterale.

“La difesa mira alla tesi del consenso, ma è insostenibile”

“Tutte le cose sono state pubblicate nei mesi scorsi erano le investigazioni difensive degli avvocati degli imputati e sono state pubblicate prima ancora che fossero ammesse al processo. Con tutte le porcherie che c’erano dentro…”. E’ la denuncia della legale della ragazza di 20 anni. “La difesa mira a dire che ci fosse il consenso della giovane. Questa è letteratura – dice – lo fanno in tutti i processi per stupro. Lo farei anche io se ne difendessi uno. Ma è improbabile perché mai difenderò un indagato per stupro. Ma è insostenibile questa tesi perché ci sono i filmati che parlano”.

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