Stellantis, Urso: a Melfi la realizzazione di 5 modelli full eletric. Il governo ha dato, ora tocca all’azienda
«Il governo ha già messo in campo la politica di incentivi e quindi ha già dato. Ora è l’azienda che deve dare all’Italia. Io capisco che Tavares tuteli gli interessi degli azionisti, ma il governo deve tutelare gli interessi degli italiani»: si è chiusa all’insegna di questa importante sottolineatura arrivata dal ministro Urso, la prima giornata di incontri sugli stabilimenti di Stellantis. E allora, si è tenuto questa mattina a Palazzo Piacentini, sede del Mimit, il primo tavolo per l’analisi degli stabilimenti produttivi di Stellantis in Italia, focalizzato sull’impianto di Melfi (Basilicata).
Stellantis, Urso: il governo ha dato, ora tocca all’azienda
L’incontro, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha visto la partecipazione del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, dei rappresentanti dell’azienda, dell’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Italiana Automotive) e delle organizzazioni sindacali. Gli incontri fanno seguito alla prima fase del Tavolo Stellantis che si è focalizzata sulle attività di cinque gruppi di lavoro (Volumi produttivi e mercato; Competitività ed efficientamento plants; Ricerca, sviluppo e innovazione; Supply chain; Occupazione e formazione). Ora si apre una seconda fase riguardante l’analisi stabilimento per stabilimento.
È necessario un piano condiviso con parti sociali e azienda
Nel corso della prima giornata di incontri – i tavoli proseguiranno domani, mercoledì 3 aprile alle ore 10.00, con il focus sul sito di Mirafiori. Seguirà, il 4 aprile alle ore 13.30, l’analisi dello stabilimento di Atessa – tra progetti, prospettive e nodi da sciogliere, il ministro Urso ha sottolineato con chiarezza: «Il governo ha già dato, ha messo in campo una politica per l’auto, come cambiare la politica europea sul settore auto, ha realizzato un piano di incentivi per l’innovazione e realizzato un piano di incentivi per l’auto. Ora tocca all’azienda adattare il suo piano industriale, finanziario, rispetto a quello che il sistema Italia si aspetta, non il governo, ma il sistema Italia».
«Tavares tutela gli interessi degli azionisti, ma il governo tutela gli interessi degli italiani»
Precisando poi a stretto giro: «Capisco che Tavares tuteli gli interessi degli azionisti, ma il governo tutela gli interessi degli italiani», ha sottolineato il numero uno del Mimit, aggiungendo quindi: «Anche gli altri produttori che non hanno ancora siti in Europa sanno che sta cambiando la politica europea e quindi diverse case automobilistiche senza siti produttivi nell’Ue sono alla ricerca. L’Italia è un Paese molto attrattivo perché è l’unico Paese con una sola casa automobilistica», ha precisato il ministro delle Imprese e del Made in Italy. «Il numero di case automobilistiche che si è affacciato a questo ministero penso sia ormai di 6-7, anche 8», ha spiegato il ministro.
Stellantis, Urso: 5 modelli “full electric” nel sito
Intanto allora, ha rimarcato Urso al tavolo di oggi, «era importante partire dal sito di Melfi per via della sua strategicità produttiva, con una significativa filiera strettamente legata all’impianto lucano», ha sottolineato il ministro. Che ha poi evidenziato che «il Gruppo ha confermato al tavolo odierno la sua intenzione di realizzare 5 modelli full electric nel sito. Impegno che lo stesso Tavares prese proprio al Mimit. Ora attendiamo che questo impegno si tramuti in progetti concreti».
Stellantis, Urso: incontri utili per individuare una strategia condivisa
E ancora. ”Questo è il primo di tre incontri che ritengo molto importanti per capire quale possa essere la strada comune per il settore dell’industria automobilistica. Oggi con il tavolo su Melfi, uno stabilimento fondamentale per l’indotto automobilistica”. Ma «alla fine di questi tre incontri – ha specificato Urso – avremo più chiarezza sulle prospettive sulla produzione e i modelli, sugli investimenti e quindi sull’occupazione nei singoli stabilimenti di Stellantis. Noi abbiamo presentato quello che il governo è riuscito a fare: noi abbiamo cambiato la politica europea sull’auto. Il punto di svolta è quando abbiamo modificato in maniera radicale il regolamento sull’Euro 7».
E in conclusione, il ministro ha anche sottolineato: «L’azienda non ha presentato un piano oggi, per loro oggi era una interlocuzione. Ma abbiamo chiesto che presentino in tempi brevi un piano chiaro stabilimento per stabilimento. E questi giorni sono quelli che ci possono far capire se c’è un terreno comune con cui confrontarci, e affinché alla fine ci sia un piano condiviso dalle forze sociali e produttive e quindi dai sindacati, dall’Anfia che rappresenta l’indotto su quel che sarà il piano di sviluppo nel nostro Paese», ha spiegato in conclusione Urso, dando appuntamento al secondo tavolo in agenda.