Sgozzata nella chiesa diroccata di La Salle: dal rito satanico al mondo della droga, le piste degli inquirenti

10 Apr 2024 14:00 - di Giovanni Pasero

Per riconoscere la 22enne francese uccisa e abbandonata vicino all’altare della chiesetta diroccata sopra La Salle, in Val d’Aosta senza borsa né documenti, è stata fondamentale la collaborazione dei parenti arrivati in Italia dopo aver sentito la notizia. Un primo tassello per ricostruire il mistero di una morte che ha sconvolto la piccola comunità di Equilivaz.

Secondo quanto riferisce l’Ansa le ricerche del possibile killer sono concentrate su un giovane nato in Italia, ma di origini egiziane. Le indagini – è stato aperto un fascicolo per omicidio – sono condotte dai carabinieri di Aosta e coordinate dal pm Manlio D’Ambrosi e dal procuratore capo Luca Ceccanti. Secondo l’autopsia la ventiduenne francese,  che è originaria di Saint-Priest, nella zona di Lione, è stata uccisa a coltellate. Il ragazzo ricercato risiede a Grenoble ed era stato visto con lei il 2 aprile, nei pressi del luogo dove poi è stato trovato il corpo.

Il giallo di La Salle: caccia a un giovane nordafricano nato in Italia

A provocare il decesso della ragazza è stata una devastante emorragia. Il dissanguamento è legato alle ferite trovate sul collo e sull’addome. È quanto emerge dall’autopsia condotta sul corpo della giovane dal medico legale Roberto Testi, che ha consegnato una relazione preliminare parziale alla procura di Aosta.

In particolare, i fendenti vicino alla gola hanno provocato una fatale emorragia. Il decesso potrebbe risalire al periodo tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile: difficile indicare con esattezza la data, le temperature relativamente basse di quei giorni hanno ben conservato il cadavere. Ci vorranno invece alcuni giorni per conoscere l’esito degli esami tossicologici.

Chiesa diroccata, i due che sembravano vampiri e la morte per dissanguamento

Il cadavere della ragazza francese è stato trovato nell’ex chiesetta della frazione Equilivaz di La Salle, un villaggio nella boscaglia che è abbandonato da anni. La ventiduenne, che stava facendo un giro per l’Europa, indossava una felpa beige e un paio di leggings, era rannicchiata a terra in posizione fetale. Vicino a lei una confezione di marshmallow e rifiuti sparsi. Intorno varie macchie di sangue. In base all’autopsia i colpi sono stati inferti frontalmente. Non si tratta di ferite nette, l’ipotesi è che si tratti di un delitto d’impeto. La ragazza è stata poi trascinata di peso dentro l’ex chiesetta, dove venerdì scorsa è stata trovata da una persona del posto che stava facendo una passeggiata. La coppia di ragazzi era stata notata nella zona.

Un testimone ha raccontato a La Stampa: “Martedì mattina, il 2 di aprile, quei due erano qui davanti. Camminavano, erano a piedi. Lei: molto bella, ma sofferente, emaciata. Lui con i ricci neri e la carnagione olivastra. Erano vestiti come due dark, tutti di scuro. Come quei ragazzi che venerano la morte. Ho pensato: due vampiri. E ho pensato anche un’altra cosa, per cui adesso provo molta vergogna: lei era così pallida che sembrava un cadavere. Non riesco più a dormire sapendo quello che è successo”. Si indaga nel mondo della droga, ma il dato che il delitto si sia consumato in una chiesa diroccata e il look dei due giovani non fa escludere neppure l’ipotesi di un rituale dagli esiti tragici.

 

 

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