“Schlein è diventata lo zerbino di Conte”. L’ex governatore Pd, Pittella: “Giuseppi si mangerà anche Emiliano”
“Schlein è ormai diventata lo zerbino di Conte e dei 5 stelle che tracciano la linea politica anche del Pd; mentre Boccia gestisce il partito con spregiudicato cinismo”. A tirare una bordata vigorosa alla segretaria del Pd è Marcello Pitella, già presidente dem della regione Basilicata, oggi con Azione – dunque in appoggio al centrodestra- nelle Regionali in Basilicata domenica prossima, ne ha per tutti: per la Schlein, per Boccia, per il partito tutto. Se in Puglia il Pd è una polveriera, in Basilicata l’aria non è migliore.
Pittella ex Pd, ora in Azione, spiega perché in Basilicata è esploso il campo largo
“La segretaria alla rincorsa di Conte e Travaglio vuole estirpare dal Pd il riformismo e il garantismo”, attacca Pittella dalle pagine del Foglio. Chiamando in causa anche Boccia che gli ha dato del “trasformista“. Nessuno trasformismo, si difende Marcello Pittella. “Boccia non fa esercizio di onestà intellettuale, è il Pd che ci ha voluto cacciare dalla coalizione”, risponde. Il Pd faccia “mea culpa” sulla tattica “suicida”, dice: “Invece di ammettere di non aver fatto nulla per evitare il veto su Azione e scusarsi ci attacca: se va avanti così il Pd andrà a sbattere ovunque”. Il fu campo largo anche in Basilicata ha fornito uno spettacolo indecente.
“Calenda ha chiamato Schlein senza mai ricevere risposta”
Il veto ad Azione si spiega con le vecchie ruggini nel Pd. L’ex governatore dice che ci sono due verità: “Il M5s non voleva me. E lo stesso valeva per un pezzo di Pd locale che mi detesta. Perché candidandomi con Azione nel 2022 ho impedito l’elezione in Parlamento di Vito De Filippo, che l’allora segretario Letta mi aveva ingiustamente preferito. Hanno imposto loro il veto – racconta al quotidiano diretto da Cerasa- . E lo hanno detto solo a tre giorni dalla presentazione delle liste, prima si trattava. Speravano così che non ci saremmo presentati. Contando sul fatto che non avremmo fatto un accordo con il centrodestra; né che saremmo stati in grado di preparare le liste in 48 ore per andare da soli, gli è andata male, ma è stato imbarazzante. Calenda ha chiamato Schlein almeno 20 volte senza mai ricevere risposta”.
Pittella avverte Emiliano: “Ascolti più Conte che Schlein. Quello appena potrà ti mangerà….”
Nel Pd funziona così. Alle accuse di treasformismo replica: “Non sono un trasformista: con Bardi facciamo solo un accordo programmatico, è un’alleanza tecnica, non politica”. Ma sia chiaro, ribadisce Pittella: “Azione è stata cacciata dal Pd e dal M5s che hanno provato a costringerci a non presentarci alle elezioni”. E per quanto riguarda la “sottomissione” a Giuseppe Conte, dà un avvertimento al PD pugliese, in primis al governatore Michele Emiliano (“Diventato filo-grillino per primo”): “Oggi anche ascolta Conte più della Schlein; ma non si rende conto che appena potrà quello se lo mangia”.