Salis, il partito di Orban: “Non sarebbe la prima criminale eletta”. Il padre: mia figlia non è condannata
Non sarebbe né la prima né l’ultima criminale eletta in Parlamento. Va giù pesante il partito del premier ungherese, Viktor Orban contro la candidatura per un seggio a Strasburgo di Ilaria Salis, la maestra antifascista di Monza, detenuta a Budapest per aver pestato alcuni esponenti di estrema destra. A parlare è l’eurodeputata di Fidesz Eniko Gyori, incontrando i giornalisti italiani al Parlamento europeo.
Fidesz contro Salis: non sarebbe né la prima né l’ultima criminale eletta
“Mi correggo: abbiamo persone accusate di corruzione, che sono stati carcerati per parecchi mesi e sono qui. Io non ne sono contenta”. Insomma se l’ultima eroina della sinistra italiana, corteggiata senza effetti dal Pd di Schlein, e poi arruolata dalla coppia Bonelli-Fratoianni, dovesse entrare all’Eurocamera, per il partito nazionalista del presidente ungherese sarebbe un problema. “È una candidatura inconcepibile”, prosegue la deputata di Fidesz.
“Una candidatura inconcepibile”
Che cosa accadrebbe se venisse eletta? L’elezione all’Eurocamera non garantisce la fine della detenzione, spiegano fonti che a Bruxelles hanno familiarità con la gestione delle pratiche dell’immunità da parte di Strasburgo.”La legge ungherese è diversa da quella italiana – prosegue Eniko Gyori- in Ungheria il candidato riceve subito l’immunità. Se sono bene informata, in Italia non è così. Se lei vince ed entra nel Parlamento europeo, entrano le regole europee. Anche se lei avrebbe commesso questo grave reato prima di essere candidata e di entrare nel Parlamento Europeo. Ma non vorrei entrare nel merito della giustizia”. Poi chiosa: “La magistratura ungherese farà il suo lavoro, come il Parlamento. Abbiamo qui casi di richiesta di revoca dell’immunità parlamentare: se entra, forse ci arriverà”.
Il papà: mia figlia è imputata non condannata
Non tarda ad arrivare la replica piccata di Roberto Salis. “Mia figlia è imputata, non è condannata. Se qualcuno definisce mia figlia una criminale non fa che comprovare quanto stiamo dicendo e quanto abbiamo scritto nella mozione che presenteremo in Aula”. Così il papà dell’italiana a processo in Ungheria durante la conferenza stampa a Strasburgo della mozione che i Verdi presenteranno sul caso dell’italiana detenuta in Ungheria. Poi riferisce che Ilaria è contenta della scelta di candidarsi, “è determinata, anche troppo”.
Il nodo della soglia di sbarramento per Avs
In Italia intanto prosegue la santificazione dell’attivista di estrema sinistra, con l’arruolamento del papà tra le file dell’Anpi come testimonial d’eccezione alla celebrazione del 25 aprile a Roma. Ora lo scoglio più duro riguarda la fatidica soglia del 4% che per Verdi-Alleanza sinistra non è scontata. Stando agli ultimi sondaggi di Tecné, il seggio del Nord Ovest, dove la Salis è capolista Ilaria, al momento quello più difficile per Avs. Se l’operazione non dovesse riuscire sarebbe un autogol clamoroso per l’italiana a processo in Ungheria. Lo scenario peggiore temuto dal padre: candidarsi apertamente per la sinistra, spostare l’attenzione dal processo giudiziario al caso politico, ma non ottenere l’agognato seggio e l’immunità.