Repubblica “nasconde” la resa della Schlein sul suo nome nel simbolo del Pd. Ed “oscura” la Basilicata

23 Apr 2024 10:14 - di Alberto Consoli
Schlein Repubblica

Non sarà il tentativo infantile della grafica di Repubblica a non far sapere agli elettori del giorno più tragico di Elly Shlein da quando è alla guida del Pd. Vedersi sconfessare il suo nome nel simbolo dai maggiorenti del partito che lei stessa avrebbe dovuto “bonificare” da correnti e cacicchi non è stato un granché. Tutti i quotidiani in edicola danno conto della “resa”, della marcia indietro, della sconfessione. Il titolo più spiritoso ce l’ha Libero: “L’hanno vista sparire”. Ma ironia a parte, tutti i quotidiani hanno in prima pagina il caso del dietrofront della Schlein con tanto di foto, visto che nei giorni passati l’eventualità aveva tenuto banco nel dibattito politico ed editoriale.

Repubblica gioca a nascondino: oscurate Schlein e Basilicata

Ma c’è un’eccezione, Repubblica. Il quotidiano di Molinari “nasconde” la Schlein: nessuna foto in prima pagina (solo un catenaccio) , che è dominata dal caso Scurati ed editoriali annessi; dalla vittoria dello scudetto dell’Inter; da Israele, dal caso del carcere Beccaria. La cosa bizzarra è che la politica interna è stata “espunta” dalla prima pagina, messa in sordina. La vittoria larga del  del centrodestra in Basilicata i lettori potranno trovarla solo a pagina 15, la Schlein poco prima, a pagina 12 e 13. Non far sapere ai lettori della brutta pagina della segretaria dem, vittima del suo Pd; e non far sapere ai lettori  che la vittoria in Basilicata segna un 7 a 1 per il centrodestra nella partita delle Regioni. L’ultima consultazione elettorale prima delle Europee non meritava qualcosa di più di un catenaccio?

Repubblica cerca di “nascondere” il giorno più drammatico della Schlein

Andiamo sul sito online di Repubblica e vediamo, sì, la grafica della vittoria schiacciante di Vito Bardi. Ma poi è un profluvio di articoli contro la Rai per il caso Scurati. Sul tema il quotidiano fornisce “chicche” inedite… La denigrazione della presunta TeleMeloni. Una novità, insomma. Si parla di “volgarità spiccia” dell’azienda che parla di compensi. Si dà addosso a Paolo Corsini, direttore degli Appronfondimenti, con un articolo denigratorio. Il tutto mentre onestà intellettuale vorrebbe di attendere l’istruttoria interna avviata dai vertici di viale Mazzini. InveArticoli su censura, fascisamo e antifascismo a profusione. Per arrivare alla Schlein e il niet del partito al suo nome nel simbolo bisogna avere pazienza e scorrere, scorrere col mouse, in fondo. Per carità, che nessuno sappia della “guerra” contro la segretaria dem, mascherata da “dibattito”…

In compenso articoli a profusione contro la Rai e i suoi dirigenti

In compenso, viene dato ampio risalto al ministro Crosetto: denigrato ed elogiato ad intermittenza dal quotidiano di Molinari. Oggi è il momento dell’incoronazione, visto che il titolare del dicastero della Difesa ha dato il suo parere controcorrente sui dirigenti Rai in merito al caso Scurati. Anche qui niente di nuovo. Dimenticavamo un un’ultimo “cameo”: in Basilicata ha vinto l’astensionismo. Un questa analisi Republbica non è sola. Anche Avvenire è dello stesso avviso… E naturalmente chi non va a votare lo fa perché è un acerrimo nemico del governo in carica…

 

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