Puglia, Conte lancia l’assalto finale al Pd: “Lascio la giunta Emiliano. Serve una disinfestazione”

11 Apr 2024 13:51 - di Sveva Ferri
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La barca affonda e Giuseppe Conte prende il largo sulla zattera della questione morale, lasciando il Pd a sbrigarsela con l’ennesimo scandalo che si è abbattuto sul “modello Emiliano”: l’arresto dell’assessore regionale all’Urbanistica nella precedente giunta Emiliano, Alfonso Pisicchio, poi approdato all’incarico di presidente dell’Agenzia regionale pugliese per la tecnologia e l’innovazione. “Rinunciamo ai nostri posti in giunta regionale e lasciamo tutte le deleghe e i ruoli di governo”, ha annunciato il leader M5S nel corso di una conferenza stampa nella sede del Consiglio regionale della Puglia. “Chiudere gli occhi per la nostra storia non sarebbe possibile”, ha proseguito Conte.

Conte annuncia: “Il M5S esce dalla giunta Emiliano”

La decisione, in realtà, non è stata poi così repentina: l’emersione dell’indagine sull’assessore regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia per voto di scambio è ormai di una settimana fa e l’assessore pentastellato al Welfare Rosa Barone ha continuato finora a rimanere in giunta. Nel frattempo, come se di quella giunta il M5s non avesse fatto pienamente parte, c’è stato un costante bombardamento al Pd, dal forfait alle primarie alle richieste di repulisti. Uno stillicidio quotidiano di accuse e lezioncine buono per preparare il terreno all’ennesimo assalto a Elly Schlein, che magari stavolta si considera finale e che puntualmente è arrivato.

La pezza a colore sugli anni di governo insieme

Con la decisione di lasciare la giunta, ha detto Conte, “non ci limitiamo più a dire che siamo per la legalità e a chiedere onestà, ma ci assumiamo la responsabilità di contribuire alla disinfestazione e all’opera di pulizia nel mondo politico”. “Non è una decisione nel segno dell’antipolitica, ma oggi che siamo nelle istituzioni – ha sostenuto Conte – vogliamo la buona politica”. Che, va da sé, è la sua. “La politica dei favori, clientele, degli scambi illeciti il Movimento 5 Stelle l’ ha sempre combattuta fin dall’inizio e continuerà a combatterla”, ha detto Conte, che ex post annuncia che “è il momento di fare pulizia e di fare tabula rasa”. Quanto al fatto che, si diceva, che in quella giunta Emiliano così politicamente terremotata dal tema della legalità i Cinquestelle ci siano stati convintamente, Conte ha tentato la carta della pezza a colore: “Noi siamo entrati in giunta anche perché il presidente Emiliano ha una storia come pm che ha combattuto le mafie e perché ha una storia in termini di affinità politica rispetto a principi e valori che per noi sono importanti”. “Non disconosciamo le ragioni politiche che ci hanno indotto a fare la scelta di entrare in giunta e non disconosciamo il lavoro che è stato fatto”, ha aggiunto, sottolineando che è “quindi è anche con rammarico che oggi si interrompe questo lavoro e questo grande contribuito che abbiamo dato” .

Fratoianni chiede “discontinuità” per “aiutare la qualità del dibattito”

Anche Nicola Fratoianni ha chiesto “discontinuità”, sebbene a quanto si capisce il segnale dovrebbe essere un rimpasto per liberare il dibattito interno. “Noi come Sinistra Italiana siamo presenti in giunta. Io credo che sia arrivato il momento che il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano produca un’iniziativa di discontinuità. Noi forze politiche vogliamo discutere di quello che sta accadendo. E forse, per fare in modo che la discussione sia efficace, è arrivato il momento che da parte del presidente ci sia una iniziativa: Che azzeri la giunta? Che resetti la situazione?”, ha detto il leader di Sinistra italiana, aggiungendo che “penso che un atto come questo aiuterebbe la qualità del dibattito, sottraendolo all’uso strumentale in campagna elettorale”.

Emiliano: “Le indagini non riguardano l’attività istituzionale della giunta in carica”

In questo contesto si fa sentire anche Emiliano, impegnato in uno sforzo titanico per tirarsi fuori da questa palude. ”Tutte le diverse indagini in questo momento in corso da parte della Procura di Bari non hanno mai riguardato l’attività istituzionale della Giunta in carica, ed anche nell’ipotesi ultima, si sottolinea che è stato un dirigente regionale a dare inizio alle indagini attraverso una sua denuncia. Ciò dimostra una capacità degli uomini e delle donne della Regione Puglia di comprendere e reagire ad ogni tentativo di commettere atti illegali”, ha detto.

La reazione dem: “Conte non si deve permettere di parlare così di noi”

Ora, c’è da ricordare che Conte e Fratoianni in Puglia si sono alleati a sostegno della candidatura di Laforgia a sindaco di Bari, contro quella di Leccese sostenuta dal Pd. Le dichiarazioni dei due leader hanno dunque tutto il sapore dell’assalto congiunto ai danni ai dem. Da quelle parti lo subdorano e non la prendono benissimo. “Conte non si deve permettere di parlare così del Pd e della nostra comunità. Ci sono indagini come ci sono purtroppo in altri partiti, queste indagini talvolta finiscono con condanne, altre con assoluzioni. Conte sta usando l’atteggiamento giustizialista peggiore di quanto fatto dal governo di centrodestra”, ha detto Paola De Micheli a L’aria che Tira su La7. “Questi non sono i toni e i modi. Provare a colpevolizzare tutta una comunità quando le responsabilità, se dimostrate, sono di singoli è inaccettabile. Il Pd è pieno di bravi sindaci che pigliano voti perché sono bravi sindaci”.

Foti: “La Puglia merita di più”

Le ultime vicende giudiziarie in Puglia “investono direttamente e indirettamente la giunta Emiliano e anche e soprattutto il Pd. Fratelli d’Italia è dalla parte della legalità, riteniamo che la Puglia meriti di più. Occorre voltare pagina e soprattutto rendersi conto che il sistema del trasformismo non paga: portare la gente da destra a sinistra è una campagna acquisti ma non è una politica”, ha commentato il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, rispondendo alle domande dei cronisti.

 

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