Primo Maggio, Concertone o Comizione? La Rai in allerta per le “trappole” dei cantanti-compagni
Concertone o Comizione? Ogni Primo Maggio musicale, col battesimo dei sindacati (così come il 25 Aprile) ha la sua croce per il centrodestra, e non fa alcuna differenza che sia all’opposizione o al governo perché nulla e nessun lo potrà sottrarre al ruolo di Malaussène, il capro espiatorio dei mali del mondo creato dalla penna di Daniel Pennac. Il copione è fisso, come il menù dell’osteria “A Vacca ‘Mbriaca” del Rione Monti, a Roma, a due passi dal Circo Massimo, quest’anno sede della Festa del Lavoro in salsa sindacale: antipasto di buonismo, intermezzo di proclami, incidentino finale per urlare alla censura. Per i “compagni che cantano”, se il lavoro non c’è, i salari sono bassi e le morti bianche non si fermano, la colpa è sempre di quelli là. E non basterà, anche quest’anno, al governo Meloni l’approvazione di un “pacchetto lavoro” a favore dei giovani, alla vigilia della Festa, per disinnescare gli artisti e gli intellettuali di sinistra caricati a molla su quel palco su cui la Rai offre una vetrina senza precedenti a chi, spesso e volentieri, al massimo può permettersi una diretta Fb.
Primo Maggio, su coraggio
I “Fedez” di turno non mancheranno, statene certi: il predicozzo sull’antifascismo invece che la dittatura, sulla pace contro la guerra, sul lavoro invece che la disoccupazione, sui migranti da salvare invece che farli annegare e sulla libertà di parola che è meglio dei bavagli, spunteranno fuori come funghi, perché sparare una banalità del genere, condivisibile anche dal Mostro di Firenze, esaltarsi per la scontatezza di affermazioni sulle quali perfino al Catalano di “Avanti tutta” sarebbe scappato uno sbadiglio, non costa nulla e porta tanta, tanta pubblicità. Se poi qualcuno dei soliti predicatori del Primo Maggio riuscirà nell’impresa di infilare uno slogan contro la Meloni mentre un distratto funzionario Rai dovesse incautamente mandare in onda trenta secondi di pubblicità “tassativa”, il nuovo “martire” della tv meloniana, lo Scurati del Primo Maggio, sarà servito in diretta. L’anno corso, per la cronaca, si immolò il professor Carlo Rovelli con una intemerata contro il governo e il ministro Crosetto accusati di essere “guerrafondai”. E fu Santo subito, a sinistra.
Concertone o Comizione?
Quest’anno la conduzione è affidata a Noemi ed Ermal Meta. Bravissime artisti con un pedigrèe perfetto, non solo sul fronte musicale. La prima ha nel curriculum importanti e imparzialissime prese di posizioni in favore della legge Zan, il secondo si è presentato con i galloni bene in vista sulla divisa anticipando, qualche giorno fa, che secondo lui “il concerto è anche un faro sui diritti civili, della società, e un tema come l’antifascismo è importantissimo”.
Percorso netto, nel giardinetto politico-musicale della sinistra sindacale per entrambi, come il cavallo “Posillipo” che regalò al grande Raimondo d’Inzeo l’oro olimpico sui pratoni del Vivaro, a Rocca di Papa. A proposito, anche la cantante Big Mama, chiamata a dare una mano ai due conduttori, scanso equivoci ha messo nero su bianco, nei giorni scorsi, un piccolo manifestino sulla famiglia non tradizionale, che può sempre servire al Comizione del Primo Maggio. “Sulla politica cerco di non esprimermi ma dico solo che c’è un grande bisogno di libertà. Oggi sono fidanzata con una donna e se volessi avere una famiglia nessuno me lo dovrebbe negare. Ho molta paura dei passi indietro”, ha detto, tremando come una foglia. Ma attenzione: dietro qualche cassa, però, potrebbe spuntare anche un altro militante faziano-formigliano molto di moda nella sinistra di lotta e di concerti, Stefano Massini. I bookmakers non quotano un suo intervento contro “le destrefascisteeilregimeelacensuracheimbavagliailpaese”. Da Londra è arrivato lo stop: troppo facile, non c’è sfizio neanche a scommettere.
La guerra di Piero (non Fassino)
Formidabile, comunque, la lista dei big che sfileranno sul palco, in ordine alfabetico: Achille Lauro, Alda, Anna Castiglia, Ariete, Bigmama, Bloom, Caffellatte & Giuze, Chiamamifaro, Coez & Frah Quintale, Colapesce Dimartino, Cor Veleno, Cosmo, Dargen D’amico, Ditonellapiaga, Ermal Meta, Ex-Otago, La Municipal, La Rappresentante Di Lista, Leo Gassmann, Lina Simons, Mahmood, Malika Ayane, Maria Antonietta E Colombre, Mazzariello, Mille, Morgan, Motta, Negramaro, Olly, Piero Pelù, Piotta, Rosa Linn, Rose Villain, Santi Francesi, Stefano Massini e Paolo Jannacci, Tananai, Teseghella, Tripolare, Tropico, Ultimo, Uzi Lvke, Vale Lp.
Ma attenzione-bis: il Concerton-comizion si aprirà con le parole di Fabrizio De Andrè scritte per ‘La guerra di Piero’ Indovinate con chi se la prenderanno i pacifisti? Certo, è ovvio: con Fassino impegnato nella dura battaglia per la Resistenza all’antitaccheggio.