Premierato, nascono i Comitati civici territoriali di FdI. Obiettivo: spiegare la riforma e vincere il referendum

17 Apr 2024 16:52 - di Marta Lima

Obiettivo: spiegare, coinvolgere, preparare un eventuale e possibile referendum confirmativo su quella riforma costituzionale che introdurrà il premierato per dare al Paese una “governance” politica diretta, snella e più autorevole, attraverso l’elezione senza inciuci del premier chiamato a governare il Paese. I primi Comitati civici territoriali a sostegno della riforma del premierato sono nati in tutta Italia su iniziativa di Fratelli d’Italia, che ha presentato l’iniziativa, su larga scala, nel corso di in una conferenza stampa nella sala Nassirya del Senato  a cui hanno partecipato i componenti di FdI della Commissione Affari costituzionali di palazzo Madama e l’avvocato romano Gaetano Lauro Grosso, promotore del primo Comitato nato la scorsa settimana nella Capitale. La riforma è in cantiere, in attesa che il Parlamento la voti. Senza fretta ma con scrupolo e il tentativo di convincere più parlamentari possibile, anche dell’opposizione. ”Mi riconosco nelle parole del presidente La Russa, noi dobbiamo lavorare nel rispetto dei tempi, senza fretta e senza ingiustificati ritardi”, ha sottolineato il presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato, Alberto Balboni, presente all’iniziativa.

Premierato, Comitato civici cittadini in tutta Italia

La rete di punti informativi è molto diffusa, in tutta Italia. I nuovi Comitati sono nati a Ferrara, Rimini e Campobasso, promossi rispettivamente dagli avvocati Francesco Andriulli e Andrea Ferrari a Ferrara, Martina Montanari e Claudia Montanari a Rimini e Gianfederico Cecanese a Campobasso. Ulteriori comitati sono in corso di formazione ad Ancona e Bologna. I comitati, ha detto il senatore Andrea De Priamo dovranno “portare fuori dall’aula la battaglia che stiamo conducendo in Parlamento, non solo in vista del Referendum”.

I nuovi Comitati civici, ha detto Lucio Malan, capogruppo di Fdi in Senato “hanno il coraggio di metterci la faccia e dire “i ci sono” nel sostegno di questa riforma”. Per Marco Lisei, capogruppo in Commissione, “sono uno strumento importante per far conoscere sul territorio la riforma e la sua bontà” per il Paese. “La nascita sui territori dei Comitati – ha convenuto Costanzo Della Porta – dà ragione al nostro lavoro in Parlamento”. Quella in discussione, infatti, ha detto Domenica Spinelli “è la madre delle riforme, che intendiamo portare a termine entro i cinque anni della legislatura”. Il presidente della Commissione, e relatore al Premierato, Alberto Balboni, si è detto convinto “che presto nasceranno molti altri Comitati, perché c’è entusiasmo sui territori”. E a queste nuove associazioni civiche Balboni ha assegnato un compito preciso: “Noi dobbiamo far sì che l’informazione arrivi senza il filtro della propaganda della sinistra, spiegando il senso della riforma che è quello di ridare la sovranità ai cittadini. E’ una riforma – ha concluso – che restituisce dignità alla democrazia, perché la democrazia diretta è un valore come è un valore la stabilità”.

Il rispetto dei tempi per la riforma

Sui tempi di approvazione del Premierato, Alberto Balboni si è mostrato ottimista nonostante l’atteggiamento dell’opposizione. “Il fatto che si viaggi un po’ in parallelo con l’Autonomia è dovuto al fatto che sono due riforme molto importanti, che erano entrambe nel programma di governo e quindi è logico che si vada avanti”, anzi “ce n’è una terza che è quella della giustizia” ha aggiunto.

Quella del Premierato “è una riforma che risulta piacere alla maggior parte degli italiani. Chi è contrario poi dovrà spiegare durante la campagna referendaria perché vuole che i cittadini votino contro il potere di scegliere loro” il presidente del Consiglio, ha sintetizzato Malan. “Vedremo chi chiederà ai cittadini di votare perché siano altri e non loro a scegliere chi deve guidare il Governo. Intanto i promotori dei comitati civici, animati dalla volontà di portare avanti questa battaglia a favore del cambiamento della nostra Costituzione, mettono la faccia per dire sì a questo positivo cambiamento e per questo vanno ringraziati”.

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