Premierato: approvati gli emendamenti che danno maggiori tutele al Capo dello Stato

15 Mar 2024 15:05 - di Redazione
riforma premierato

La riforma del premierato prosegue spedita: giovedì mattina in commissione Affari costituzionali del Senato sono proseguite le bocciature sugli emendamenti presentati dalle opposizioni all’articolo 2 della riforma costituzionale.

Le uniche proposte di modifica approvate sono state l’emendamento del Governo sul semestre bianco e l’emendamento a prima firma dell’ex presidente del Senato e senatore di FdI Marcello Pera sugli atti controfirmati dal capo dello Stato.

Il Colle potrà sciogliere le Camere anche durante il “semestre bianco”

Cambiano quindi le disposizioni della Costituzione relative al cosiddetto “semestre bianco” e alla controfirma degli atti da parte del Capo dello Stato. Emendamenti che vanno ad incidere sull’articolo 88 e sull’articolo 89 della Costituzione. Recita attualmente l’articolo 88: “Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura”.
Con la modifica approvata, invece, anche durante il semestre bianco, ossia gli ultimi sei mesi del settennato, si potranno sciogliere le Camere nelle ipotesi che lo scioglimento si un “atto dovuto”. Ovvero, qualora il Parlamento sfiduci il premier con mozione motivata o in caso di dimissioni volontarie del premier eletto direttamente dai cittadini.

Riforma del premierato: passa anche l’emendamento di Pera

Il secondo emendamento approvato modifica l’articolo 89, che recita: “Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità. Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri”.
Con l’emendamento approvato gli “atti del presidente della Repubblica sono controfirmati dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità. Non sono controfirmati la nomina del presidente del Consiglio, la nomina dei giudici della Corte Costituzionale, la concessione della grazia e la commutazione delle pene, il decreto di indizione delle elezioni e dei referendum, i messaggi al Parlamento e il rinvio delle leggi alle Camere”.

La Commissione si riunirà ora la settimana prossima, a partire da martedì 19 marzo in tarda mattinata, per il prosieguo dell’analisi degli articoli e degli emendamenti: non è esclusa l’ipotesi di poter terminare entro sabato i lavori in prima.

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