Nuove minacce al ‘sionista’ Parenzo dai pro Palestina. La sede de La7 presidiata dalla polizia

26 Apr 2024 12:46 - di Sara De Vico

Ancora pesanti minacce e intimidazioni a David Parenzo, che ieri ha partecipato alle celebrazioni del 25 aprile a Porta San Paolo. Il giornalista è stato vittima di un crescendo di insulti durante gli scontri tra la comunità ebraica  e gli antagonisti dei movimenti Pro Palestina.

Nuove minacce a David Parenzo dai pro Palestina

Una preoccupante escalation di istigazione alla violenza tanto che questa mattina la sede degli studi di La7 (mentre era in corso la trasmissione L’Aria che tira condotta da Parenzo, tra gli ospiti anche la nostra collega del “Secolo” Annalisa Terranova) è stata presidiata dalle forze dell’ordine. All’ingresso una ventina di attivisti del collettivo “Cambiare Rotta” e Osa hanno sventolato striscioni e gridato slogan come ‘mai più genocidi”, “ora e sempre resistenza”.

La sede de La7 presidiata dalle forze dell’ordine

Una giornalista di La7, Flavia Fratello, ha pubblicato una fotografia con le immagini che mostrano i blindati degli agenti all’esterno della sede dell’emittente. “Davanti a La7 questa mattina – si legge nel post su X –  David Parenzo è stato minacciato ancora una volta, immagino da fieri democratici. No, non va bene per niente. Massima solidarietà”. Dal suo canto il giornalista, in onda regolarmente, ha voluto gettare acqua sul fuoco dell’intolleranza. “Sono a lavoro da questa mattina alle 8, mi sembra tutto sotto controllo. Nessun allarme, siamo qui a lavorare con grande serenità”.

Odio sui social e contestazioni a La Sapienza

Non è la prima volta che il giornalista è vittima di attacchi dal fronte militante antisionista. Fiumi di odio sui social fino alla clamorosa contestazione di marzo alla Sapienza di Roma. Parenzo era stato invitato da Azione Universitaria a partecipare a un convengo sulla parità di genere ma i sinceri democratici dei collettivi, ben addestrati dai centri sociali, gli hanno impedito di parlare urlando “Palestina libera, un sionista non può parlare”. Tutto documentato da un video girato in diretta dallo stesso giornalista, di fatto ‘sequestrato’ in un’aula per evitare il peggio.

Accuse sul web dopo le celebrazioni del 25 aprile

Anche oggi sulla sul web, l’account Osa.nazionale di Opposizione Studentesca d’Alternativa, che rivendica con orgoglio le contestazioni alla Sapienza, hanno nuovamente preso di mira il giornalista, definito liberalsionista. “Colpevole” di aver partecipato alle celebrazioni del 25 aprile a San Paolo in prima fila davanti alla Brigata ebraica, che avrebbe “strumentalizzato e profanato il 25 aprile”.

foto di copertina di Flavia Fratello

 

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