Molestie alle specializzande, indagato primario a Pavia: le denunce nei questionari di 11 studentesse

10 Apr 2024 18:18 - di Augusta Cesari
Primario molestie Pavia

È arrivato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari per un primario del policlinico San Matteo di Pavia: è accusato di molestie ai danni di 11 specializzande in medicina. Spetterà al giudice decidere per l’archiviazione o il rinvio a giudizio per «violenza sessuale aggravata dall’abuso di autorità». Il Corriere, raccontando la vicenda, spiega che il caso è partito dopo le risposte anonime che le giovani hanno inserito nei questionari di valutazione del corso che stavano seguendo nel reparto.

Molestie alle specializzande: indagato il primario del S. Matteo di Pavia

I fatti sono relativi al 2020 e, prima dell’azione della procura di Pavia, un procedimento disciplinare era stato già avviato e chiuso dall’università. In quel caso per il medico, all’epoca direttore della scuola di specialità, ci fu l’archiviazione. Lui aveva comunque deciso di dimettersi dal ruolo di direttore prima della conclusione del procedimento. Ricopre ancora, invece, l’incarico di primario al San Matteo. La procura ha avviato le indagini dopo che la stessa università aveva le aveva trasmesso una relazione sull’uomo. Negli atti acquisiti, oltre alle testimonianze raccolte dalle presunte vittime, compaiono le frasi che queste avevano scritto nei questionari. Si legge di «palpeggiamenti» durante le lezioni, richieste di assumere «posizioni fisiche innaturali» e «confidenze inappropriate». Nel dettaglio, sui questionari le specializzande avrebbero sottolineato “comportamenti sconvenienti” da parte del primario con le giovani donne che sarebbero state toccate e palpeggiate nel corso delle lezioni teoriche.

Primario indagato: palpeggiamenti e atteggiamenti inappropriati

Secondo il codice penale, ciò che viene contestato è scritto nell’articolo 609 bis. “Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da sei a dodici anni”. Anche se le specializzande hanno negato che il primario avesse inoltrato richieste esplicite, le prove raccolte- molto omogenee-  fin qui sono bastate alla Procura per accusare il medico di violenza sessuale, aggravata per l’abuso della sua autorità. Bisognerà capire cosa accadrà adesso: la vicenda potrebbe andare avanti o concludersi con l’archiviazione. Il medico potrebre adottare due diverse strategie per difendersi: o un interrogatorio o, con i suoi avvocati, far emergere che le presunte molestie sarebbero avvenute alla luce del sole e in presenza di altre persone (una ventina secondo La Provincia Pavese).

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