Migranti, Mattarella plaude al governo Meloni sul no all’intesa di “Dublino” e delude la sinistra

17 Apr 2024 18:32 - di Luca Maurelli

Plaude al superamento degli accordi di Dublino, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, dopo il “patto sui migranti” concluso qualche giorno dai membri della Ue, con distinguo su alcuni punti sia da destra che da sinistra. Ma anche per il presidente, qualcosa si muove. “Abbiamo condiviso la soddisfazione per la nuova intesa intervenuta nell’Unione e approvata definitivamente dal Parlamento europeo poche settimane addietro per quanto riguarda l’asilo e la migrazione. È un’intesa che supera quella ormai datata e del tutto inattuale di Dublino di tanto tempo addietro ed apre la porta ad una collaborazione più intensa nell’Unione per governare un fenomeno crescente, che richiede di essere affrontato dall’Unione in quanto tale”, ha detto Mattarella, al termine dell’incontro a Sofia con il Presidente della Bulgaria, Rumen Radev, nell’ambito di una visita ufficiale.

Migranti, le parole di Mattarella al vertice con la Bulgaria

“Bulgaria e Italia -ha ricordato il Capo dello Stato- sono interessate dal fenomeno, la Bulgaria per la rotta balcanica, l’Italia per quella mediterranea e siamo convinti entrambi che questo fenomeno possa essere governato con ordine e non in maniera scomposta e disordinata come avviene oggi, se viene assunto come proprio il compito dall’Unione europea”. Mattarella ha poi parlato anche degli scenari di guerra. In Medio Oriente “il rischio che si allarghi il conflitto è drammaticamente presente per il mondo” e “va fatto ogni sforzo, come si sta facendo, per giungere alla soluzione unica possibile” di “due Stati per due popoli. Questo è stato anche l’argomento della riunione straordinaria del G7 di tre giorni addietro, che ha esortato al cessate il fuoco e a trovare una strada per definire finalmente una condizione stabile di pace”, ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Nel Consiglio europeo delle prossime ore si parla di argomenti importanti come la competitività nell’Unione, elemento che consente, sviluppandolo adeguatamente, di offrire possibilità e opportunità maggiori per il futuro dei nostri giovani”.

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